Bersani: «Movimento 5 Stelle ricorda il leninismo»

Il modo di far politica del Movimento 5 Stelle, a Pier Luigi Bersani fa venire in mente dinamiche proprie del leninismo.
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Pier Luigi Bersani ha scelto un po’ a sorpresa Brescia per la sua prima uscita ufficiale dopo l’elezione dei presidenti di Camera e Senato. Una scelta dettata sia dall’impossibilità di organizzare qualcosa a Milano sia dalla benevolenza che l’attuale segretario del Pd pare provi per la nostra città.

«Ogni giorno ha la sua pena», ha chiarito Bersani, come a dire che risolto il problema della guida dei due rami del Parlamento ora si affronterà quello dell’esecutivo, per cui le consultazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inizieranno mercoledì.

Ufficialmente Bersani avrebbe dovuto illustrare gli otto punti che compongono la piattaforma programmatica con cui il segretario del Pd si presenterà al Quirinale e Bersani lo ha fatto, ma solo in parte. Il nodo vero, affrontato nell’auditorium della Laba, di fronte ai responsabili dei circoli bresciani è stato quello delle possibili vie d’uscita dalla situazione di obiettiva impasse politico del Paese, in cui chi ha comunque vinto le elezioni, non ha la possibilità di governare. Per queste ragioni Bersani lascia intendere che proverà comunque ad accogliere un incarico da Napolitano e cercherà di ottenere la fiducia in Parlamento, secondo il paradigma “responsabilità è cambiamento”. Una responsabilità a cui vengono richiamate tutte le forze parlamentari da M5S ai montiani, lasciando per ora fuori dalla discussione il centrodestra «perché con quelli non ci sono possibilità di governare».

Bersani però ha affrontato anche l'argomento Movimento 5 Stelle, che al segretario del Pd fa venire in mente dinamiche proprie del leninismo. «Il Movimento 5 Stelle fa riunioni chiuse e poi vuole lo streaming quando va dal capo dello Stato - ha detto - secondo un antico e conosciuto leninismo. Sono un cuneo... "mi organizzo più o meno segretamente e poi approfitto di tutti gli spazi che la borghesia cogliona e capitalista mi offre": non sono grandissime novità».

E sull’ipotesi che la frattura nel Movimento 5 stelle in seguito al voto per il presidente del Senato possa favorire il Pd in Parlamento Bersani spiegato: «Non sono alla ricerca di deputati o senatori, sia chiaro. Quando ho detto scouting chi ha capito che andavo a catturarmi i dei parlamentari ha capito a rovescio». «Scouting - ha aggiunto - vuol dire che io voglio capire se quella formazione in quanto tale si prende delle responsabilità rispetto al ruolo parlamentare che ha voluto rivestire, che comprende anche dire la propria sul tema del governo».

Bersani ha poi usato un’espressione colorita per sottolineare l’arduo compito che spetta al Presidente Giorgio Napolitano: «Il capo dello Stato dalla prossima settimana dirige il traffico. Il Capo dello Stato è anche un uomo molto spiritoso e non se la prenderà. Ho un’enorme stima per quello che ha fatto e quello che farà. Ha un compito molto difficile».

Il segretario del Pd ha buttato anche l'occhio al futuro: «Chi parla troppo facilmente di elezioni anticipate, credo che non sappia bene cosa dice. Prima si fa un Governo e meglio è - ha aggiunto - ma persino nell’ordinaria amministrazione ci sono delle cose che si possono fare. secondo me la partenza deve essere rappresentata da un gruppo di misure per il cambiamento dal lato sociale della comunità: queste misure credo che vadano rivolte a tutto il Parlamento».

Infine per Bersani le due nomine alla Camera e al Senato di Laura Boldrini e Piero Grasso hanno segnato un momento importante in cui la gente e le istituzioni si sono riavvicinate. «Abbiamo riallacciato il rapporto istituzione-cittadini. Perchè il Parlamento non può essere il luogo del malaffare, della compravendita».

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