Benvenuti a Paesanopoly, il Monopoly ambientato a Brescia

Lo ha inventato Ferruccio Gnutti, 40enne bresciano. Al posto di imprevisti e probabilità ci sono «Va che bel!» e «Menade»
Paesanopoly
Paesanopoly
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I Ronchi al posto di Parco della Vittoria. Sanpolino nelle caselle color rosa, dove un terreno costa poco e il pedaggio che fai pagare agli avversari è irrisorio. Geniale, lo voglio. Dove si compra? Purtroppo il Monopoly ambientato a Brescia non è in vendita. Ma esiste. 

Lo ha inventato e costruito Ferruccio Gnutti, 40 anni, bresciano di Brescia. Lo ha ribattezzato «Paesanopoly», in onore dell’anima più antica e rustica della nostra città. Ferruccio tira fuori il gioco da tavolo in occasioni scelte, ad esempio dopo le cene tra amici. E siccome un lavoro fatto bene è un lavoro fatto bene dalla A alla Z, anche le pedine non potevano che essere a tema.

Non c’è la scarpetta, non c’è il trenino, non c’è il cavallino argentato. Per muoversi lungo il perimetro della tavola, tra Porta Venezia ed il Villaggio Prealpino, ci sono le miniature del Duomo Vecchio, del Duomo Nuovo, del Broletto e della Loggia, del Crystal Palace e dell’Inceneritore. Naturalmente, tutte fatte a mano. 

Le regole di Paesanopoly ricalcano quelle del Monopoly originale, ma tutto è ambientato dentro ai confini della nostra città. Insuperabile l’idea di tradurre probabilità ed imprevisti con due epigoni mazzetti di carte battezzati «Va che bel!» e «Menade».

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