Bazoli: «Il Pd unico partito credibile». «Il sistema Brescia va sostenuto»

Il parlamentare uscente è in lista per il Senato «Destra? Un salto nel buio Noi affidabili ed europeisti»
Alfredo Bazoli. Il rappresentante del Pd è candidato al Senato
Alfredo Bazoli. Il rappresentante del Pd è candidato al Senato
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Alfredo Bazoli, 52 anni, gli ultimi nove passati in Parlamento come deputato, è uno dei candidati del Pd al Senato nel collegio proporzionale di Brescia, Bergamo, Cremona, Mantova. Onorevole Bazoli, partiamo dall’inizio.

È stato candidato al secondo posto nel listino per il Senato. È preoccupato?

Non mi sento né sicuro né preoccupato. Sono stato messo in lista in una posizione eleggibile, certo dipenderà da come va il Pd a livello lombardo. Ci sono margini di incertezza ma sto facendo la mia parte con serenità, la cosa che mi preoccupa di più è l’esito complessivo del voto sia per il Pd sia per il futuro del Paese.

Come sta andando la campagna elettorale?

Ce la stiamo mettendo tutta per far capire cosa c’è in gioco, per illustrare la nostra proposta politica e la nostra identità. La campagna elettorale è ridotta a 20 giorni visto che l’altra metà è stata vissuta in agosto nella distrazione generale. Questo a causa della sciagurata e scellerata crisi causata dal M5s,da Forza Italia e dalla Lega che hanno fatto cadere il governo Draghi.

La campagna elettorale è dominata dal tema del caro bollette e dell’emergenza energetica, cosa ne pensa?

È inevitabile che si voti tenendo d’occhio questa emergenza. Ma è importante ricordare che questo voto vale per i prossimi cinque anni. Chi vince è destinato a governare il Paese per un lustro, quindi il mio invito agli elettori è immaginare il Paese che vogliono per i prossimi cinque anni e non per i prossimi 5 mesi.

Quali sono le differenze tra una vostra vittoria e quella del centrodestra?

C’è una grande alternativa di fronte a noi. La vittoria del centrodestra è come un salto nel buio soprattutto per i rapporti con l’Unione europea. Il profilo euroscettico, o addirittura antieuropeo di Meloni e Salvini è pericoloso. Mettono in discussione il Pnrr e sembrano ignorare che solo l’Europa unita ci permette di confrontarci con Cina, Russia e anche con gli Stati Uniti. Il Pd ha mostrato in questi anni che il nostro europeismo ha pagato. Con la nostra capacità di interloquire con Bruxelles siamo riusciti ad affrontare la pandemia con i vaccini acquisiti in maniera unitaria dall’Ue e distribuiti equamente a tutti gli Stati. E dall’Ue arrivano i 200 miliardi del Pnrr che ci consentiranno di ripartire.

Altre differenze?

Il centrodestra è scettico sui cambiamenti climatici e considera sovrastimata la preoccupazione sul clima. Per noi è il grande tema del futuro. La posizione del Pd ricalca quella dei dem americani che hanno appena approvato un pacchetto da 400 miliardi di dollari di incentivi per combattere il mutamento climatico. La destra italiana sta con i repubblicani che hanno votato contro.

Quali sono le priorità per il territorio bresciano?

Sviluppo economico e transizione ecologica. Ovviamente serve anche una risposta efficace per il caro energia; ma bisogna pensare anche agli incentivi per la transizione ecologica: il nostro tessuto economico va aiutato e accompagnato in questo processo. Ci sono ovviamente temi legati al lavoro e alla questione salariale e il Pd propone la detassazione del cuneo fiscale per aumentare gli stipendi, ma si tratta di una priorità nazionale che supera i confini della nostra provincia. Non bisogna dimenticare la messa a terra del Pnrr, che per la nostra provincia significa centinaia di milioni di euro in infrastrutture, servizi, istruzione, digitalizzazione. Altro che rinegoziarlo. 

In questi anni si è occupato del nuovo carcere

È un tema che mi sta molto a cuore, negli ultimi mesi era stata avviata un’interlocuzione positiva con la ministra Cartabia perché i 7 milioni stanziati a suo tempo dal ministro Orlando erano insufficienti. L’idea era quella di coinvolgere Cassa depositi e prestiti per reperire i 30 milioni mancanti e da lì bisogna ripartire.

C’è chi parla di pericolo democratico con la vittoria della Meloni

Non vedo un pericolo democratico per un’eventuale vittoria della destra, ma l’Italia rischia di diventare il ventre molle dell’Europa. Questo a causa del posizionamento del centrodestra nei confronti dell’Europa e rispetto alla Russia.

In questi anni vi siete battuti per i diritti. I detrattori del Pd sostengono che avreste dovuto occuparvi di altro.

Noi siamo sostenitori della società aperta. Gli amici di Salvini e Meloni, Marine Le Pen e Orban, hanno posizioni che fanno drizzare i capelli. Basta pensare alle dichiarazioni di Orban sulla famiglie ungheresi con troppe donne che vanno all’università. Il Pd è per la tutela dei diritti, che vanno costruiti con delicatezza e serietà come abbiamo fatto con il fine vita di cui mi sono occupato in questa Legislatura.

Come pensa di convincere un elettore indeciso o un diciottenne che vota per la prima volta?

In questi giorni ai gazebo chiedo a chi incontro se gli piace Draghi. Tutti mi rispondono affermativamente perché è una persona seria, affidabile e responsabile. Ecco, sono le stesse caratteristiche del Pd: serietà, maturità e affidabilità. Il Pd è il più apprezzato tra i 18 e i 25 anni perché siamo gli unici ad aver messo un focus sui ragazzi. Il problema non è l’immigrazione, ma creare le condizioni per cui i nostri ragazzi non se ne vadano all’estero perché qui non hanno opportunità. Il mio invito agli indecisi è votare tenendo conto della affidabilità e della credibilità del Pd. Abbiamo governato il Paese nella crisi piu drammatica del nostro tempo e lo stavamo aiutando a rialzarsi. Chi è più serio e responsabile di noi? Sicuramente non la destra e nemmeno i partiti personali che sono legati ai capricci dei leader. Noi siamo una forza responsabile e seria che ha sempre sostenuto il governo Draghi.

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