Badiucao e la mostra a Brescia hanno già eco internazionale

La notizia dell'inaugurazione di «La Cina (non) è vicina» firmata dall'artista dissidente sulle testate del New York Times e Cnn
Il servizio firmato dalla Bbc su Brescia e la mostra di Badiucao
Il servizio firmato dalla Bbc su Brescia e la mostra di Badiucao
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La Brescia artistica-culturale e attenta all'espressione e alla difesa dei diritti umani ha spiccato il volo grazie alla mostra inaugurata oggi al Santa Giulia dall'artista dissidente Badiucao. Dopo le pressioni ricevute dall'Ambasciata cinese perché l'esposizione non venisse permessa, il trentacinquenne e la nostra città sono diventati soggetti sensibili agli occhi del mondo, proprio in virtù del tema affrontato dall'opera: la censura cinese. 

Così, come in una sorta di contrappasso, quelle vignette poco gradite alla Cina sono rimbalzate sulle testate internazionali del New York Times e della Cnn. In entrambi i casi negli articoli pubblicati si ripercorre la vicenda della mostra allestita a Brescia e la parabola artistica e di vita di Badiucao che da più di dieci anni vive in Australia e in più occasioni ha raccontato ai media internazionali della paura per l'oppressione cinese.

Viene inoltre presentato il percorso espositivo, curato da Elettra Stamboulis, che presenta opere nuove e già pubblicate sui social, mai esposte dal vivo finora per motivi di censura e sicurezza: e quindi oltre a «Tank Man», omaggio all’uomo che fermò i carri armati in piazza Tienanmen, la «Lennon Flag», la bandiera con i colori fluo dei post it su cui gli abitanti di Hong Kong diffondevano la loro protesta, le caricature del leader cinese Xi Jinping che dà la caccia all’orso Winnie The Pooh, anche i «Diari di Wuhan», un documento eccezionale sui cento giorni di lockdown nella città primo epicentro della pandemia, e i manifesti ispirati alle Olimpiadi invernali di Pechino, sulle quali Badiucao ha più volte espresso critiche.

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