Avvocati, «Il Ministero attento allo svolgimento dell'esame»

Sulla vicenda delle frasi che sarebbero state pronunciate da un commissario di Lecce la risposta del sottosegretario Sisto
L'esame di abilitazione alla professione forense (Foto di archivio)
L'esame di abilitazione alla professione forense (Foto di archivio)
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«Il Ministero dedicherà particolare attenzione al regolare svolgimento delle prove e all'organizzazione tecnica di esse nell'interesse dei candidati chiamati a sostenere l'esame». Così il sottosegretario alla Giustizia, Paolo Sisto, rispondendo ad un'interpellanza urgente sulla vicenda delle frasi che sarebbero state pronunciate durante la camera di consiglio da un commissario di Lecce che faceva parte della commissione che esaminava i candidati avvocati di Brescia.

Parole, tra cui «non possiamo promuovere tutti, stiamo bassì, ascoltate a Brescia a causa di un microfono lasciato inavvertitamente acceso. Il ministero, informa Sisto, ha richiesto informazioni alle Corti di appello di Brescia e Lecce responsabili dei profili organizzativi della seduta e «dagli elementi conoscitivi finora acquisiti deve ritenersi che gli accorgimenti tecnici per garantire la segretezza della camera di consiglio non siano stati adottati e che, in particolare, la discussione tra i commissari della IV sottocommissione di Lecce sia avvenuta, inavvertitamente, nella medesima stanza virtuale utilizzata per l'esame del candidato e il collegamento con il segretario presenti a Brescia».

Il sottosegretario segnala comunque «l'estraneità del Ministero ai profili attinenti alla valutazione dei candidati, che costituisce prerogativa esclusiva delle commissioni sulla base dei criteri elaborati dalla Commissione centrale costituita presso il Ministero. Va, inoltre, sottolineato - aggiunge - anche per la serenità dei candidati in vista delle loro prove, che si tratta di un esame di abilitazione per il quale non è previsto alcun limite al numero degli idonei».

 

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