Avanti con costanza verso quota 350mila euro

Tra un poco saremo a 350mila euro. Mica paglia. Capiamoci bene, 700 milioni di vecchie lire. Sentiamo di essere avanti e sentiamo di avere ancora molto da dare e da ricevere. La solidarietà bresciana è particolarmente bella per la ragione di non essere misurabile. Sempre una sorpresa. Sempre presente. Non una volta abbiamo alzato le mani, tagliato gli spazi, alleggerito le righe delle sottoscrizioni. Il contrario. Serve una pagina in più, la sottoscrizione avanza e adesso marcia verso i 400mila euro. Il tempo di girare la settimana, anche prima, e vedrete se non sarà così.
La generosità è contagiosa, risveglia la parte buona di noi, secondo i freudiani richiama le colpe e il desiderio di compensare. Per noi povere anime cristiane, l'altruismo è un modo di stare al mondo, a voce bassa, non farisaicamente. La nostra esposizione di danari, nomi e cifre, non si riferisce alla voglia di appuntarsi medaglie, è solo l'orgoglio di rispondere alla chiamata della bontà e della comunità ferita. Laggiù, nel Basso Mantovano, nell'Emilia, la fratellanza italiana sta male, ha case sbrecciate, chiese ferite, capannoni crollati e noi partecipiamo alla ricostruzione. La loro ricostruzione è la nostra; 20 euro, mille euro, 5mila euro, quindi 28 euro, 540 euro, 10mila. Ognuno si lega a una cifra, fa quel che può e crede e manda nome e cognome della sua generosità.
La parrocchia di Sant'Antonino ci è piovuta addosso come manna: 2mila euro. Grazie grazie grazie. E triplice grazie alla montagna di N. N. Chapeau alla Farmacia Salvi, 5mila euro.
Un aquilone di gratitudine, di quelli che passano sul campanile e sventolano «Grazie all'associazione ex dirigenti gruppo Banca lombarda e piemontese» per i mille euro invece che seguire le scritte volanti «A casa Monti». Che se poi, un minuto dopo, fosse decollato un altro aereo estivo con un filo di stoffa aggiuntiva «A casa Monti, tutti a cena» avremmo sorriso e ci saremmo rimboccati ancor più le maniche sul nostro terremoto di casa.
I pensionati conoscono per vita vissuta i danni del corpo e dell'anima; per questo il Circolo culturale pensionati, con i suoi mille euro, è un altro segno di buona fortuna e ottima intelligenza.
Le aziende bresciane battono il loro ferro con le orecchie tirate sul mondo esterno. Non conta solo il budget e la commissione. Alla Mecolpress, mille euro, si conosce la tenuta armonica di una produzione seria e di una donazione nobile. E dei 500 euro dell'Associazione cucina e amicizia cosa volete che diciamo se non che sono ottimi cuochi di speranza e seri amici di compagnia umana? Un saluto particolare ai «Gnàri dei tratùr vècc de Mairà», ai ragazzi dei vecchi trattori di Mairano. Ci pare di conoscerli.
Ci viene in mente la potente storia della civiltà contadina, il grande Museo di Mairano, l'intelligenza del sindaco, l'amicizia del consigliere regionale mairanese, Gian Marco Quadrini, un appassionato raccoglitore di cose antiche e vecchie, Giovanni Archiati. Ma questi gnàri mairanesi sono una carburazione completa di buone intenzioni e consegnano i loro 500 euro, tramite noi, ai gnàri dei vecchi trattori di Mantovano, del Modenese, del Ferrarese e di tutte le aree colpite dal terremoto.
Infine per oggi - ma andremo avanti nei prossimi giorni - l'associazione Davide Rodella, dedicata dal padre e dalla madre a un figlio perso per colpa di un terremoto infiltratosi nel suo corpo, mai nella sua anima, rimasta viva per donazione e generosità. La donazione e la generosità, appunto, dell'associazione Davide Rodella di Montichiari. L'abbiamo ascoltata e sentita vicina tante volte e anche in questa circostanza non poteva mancare. Oggi parleremo con i nuovi arrivi e ve li dedicheremo per domani. Per stare insieme con le nostre virtù e non soltanto con i nostri difetti.
Tonino Zana
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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