Autocertificazione al posto del Green pass? «Carta straccia»

Altro che Green pass, il diritto ad andare ovunque lo sanciscono loro medesimi. Perché loro non vogliono essere discriminati, ma neppure vaccinati ovviamente. E siccome il certificato verde, sempre a detta loro, viola i diritti costituzionali (in base ai quali, sempre a detta loro, ognuno può fare quello che vuole fregandosene degli altri), ecco la soluzione, nelle loro teste, geniale: un’autocertificazione che sostituisca la certificazione verde.
Perché alla resa dei conti mica possono chiudersi in casa in attesa che la pandemia diventi storia passata. Basta quindi un foglio, reso ufficiale dalla propria firma, che autocertifica «il proprio diritto di ingresso in ogni ambiente previsto dalla certificazione verde», «il proprio diritto di utilizzo dei trasporti nelle stesse identiche misure garantite a chi sia munito di certificazione verde», e ancora: «il proprio diritto di frequenza di tutte le scuole», manco a dirlo «nelle stesse identiche misure garantite a chi sia munito di certificazione verde».
Il prezioso, a loro dire, documento è stato studiato da ComiCost, comitato per le libertà costituzionali. Siccome siamo nel 2021 quell’autocertificazione si è diffusa veloce come la pandemia di telefonino in telefonino, nei gruppi WhatsApp ha trovato terreno fertile. A leggerlo viene in mente il povero Renzo di fronte all’Azzeccagarbugli, tante sono le normative citate, spesso erroneamente o fuori contesto. Poco conta, è arrivato anche nel Bresciano, ed è stato presentato da alcuni genitori che accompagnavano i bimbi all’asilo, ma anche da persone per salire sui mezzi di trasporto (del resto è scritto nero su bianco...). Ma è valido oppure no? «Carta straccia», per usare testualmente la definizione della Prefettura di Brescia. Reazione.
Dalla Prefettura spiegano che molte segnalazioni sono arrivate da sindaci e dirigenti scolastici, «ci hanno raccontato che alcune persone hanno minacciato di chiamare le forze dell’ordine, ma in questi casi devono essere i sindaci, i dirigenti scolastici, o chiunque si trovi di fronte a questo documento che non vale nulla, a chiamare le forze dell’ordine. Carta straccia da buttare». Più chiaro di così.
Le alternative al Green pass sono normate chiaramente. Le eccezioni riguardano gli esonerati e i non idonei temporanei alla vaccinazione anti-Covid. Nel Bresciano, i primi sono 606, mentre la somma degli uni e degli altri è pari a 6.327 persone. Di certo, vi è che, al di là delle indicazioni della circolare del ministero della Salute dello scorso 4 agosto, avente come oggetto: «Certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti Covid-19», ogni situazione merita una approfondita valutazione da parte del medico vaccinatore dei Servizi vaccinali. Ed anche dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta, nel caso fossero essi stessi vaccinatori. A loro spetta, dopo aver analizzato le condizioni di salute della persona, valutare se ci sono gli estremi per rilasciare la certificazione valida in formato cartaceo fino a fine mese. A loro, i medici.
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