Auto ibride nel mirino in via Veneto: rubate le batterie di 6 Toyota

Sei episodi nella stessa notte: auto ibride cannibalizzate, depredate del pacco batterie e lasciate sulla strada. Inservibili per i proprietari a meno di lunghe e costose riparazioni.
Nella notte tra martedì e mercoledì sei diverse Toyota, modello Rav4 o Ch-R sono finite nel mirino di bande di specialisti nel furto e nella ricettazione di «pacchi batteria» che hanno un grande valore sul mercato clandestino e che sono molto richiesti.
A raccontare la sua esperienza è una donna che vive in via Veneto e che, ironia della sorte, aveva lasciato l’auto «parcheggiata tra la scuola di polizia e la caserma dei carabinieri». Sconsolata la signora ha raccontato, e fatto mettere in denuncia ai militari dell’Arma, che «quando sono uscita per andare al lavoro ho trovato la mia auto, una Toyota Ch-R con gli interni sottosopra e i sedili posteriori completamente smontati. Le batterie non c’erano più e la vettura era inutilizzabile». Non era l’unica.
La razzia
Nella stessa mattina altre cinque persone, che abitano nello stesso quartiere, si sono presentate alla stazione Sant’Eustacchio per denunciare di aver subito il furto delle batterie dell’auto. Tutte di marca Toyota, tutte con alimentazione ibrida.
Dopo aver fatto denuncia la sfortunata proprietaria della Ch-R ha contattato il concessionario Toyota di riferimento e scoperto che «ci sono stati moltissimi furti e le scorte di quel pezzo di ricambio sono esaurite. Devono arrivare direttamente dal Giappone e la migliore stima è comunque non prima di fine gennaio». Quindi oltre alla spesa per rimpiazzare le batterie rubate, si parla di cifre oltre i 10mila euro che solo in alcuni casi sono coperte dalle assicurazioni, «devo anche spendere per noleggiarmi una auto per i prossimi due mesi almeno».
Purtroppo il fenomeno non è nuovo ma la sempre maggiore diffusione di vetture ibride e l’aumento dei costi dei ricambi a livello globale, hanno spinto i furti di questo tipo. Se in linea di massima calano i furti delle auto «intere», sempre più spesso dotate di antifurti satellitari difficilmente eludibili, crescono invece quelli di singole parti e purtroppo per le vittime il risultato è lo stesso: auto ferma.
Gli obiettivi
Nei mesi scorsi la Squadra Mobile della questura aveva intercettato una banda che puntava un altro componente molto particolare: il volante di una specifica serie Bmw. Con una lunga serie di appostamenti erano state bloccate alcune persone, pregiudicati dell’est, che erano capaci di aprire la vettura e smontare il componente richiesto in pochi minuti.
Casi analoghi si erano registrati anche nelle zona industriale di Flero dove però erano stati rubati i fari di alcuni modelli di furgoni. Sugli episodi di via Veneto sono al lavoro i Carabinieri della Compagnia di Brescia che hanno raccolto le immagini delle molte telecamere di sorveglianza della zona e che stanno cercando testimonianze anche tra i residenti nella strada in cui si sono verificati i furti.
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