Auto a gas, elettriche e ibride al 10%, ma triplicate dal 2007

Nella nostra provincia il 90% delle circolanti nel 2017 era alimentato a benzina o a gasolio
La spina. Un’auto elettrica posteggiata per la  ricarica
La spina. Un’auto elettrica posteggiata per la ricarica
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Il 90% delle automobili circolanti l’anno scorso in provincia di Brescia era alimentato in modo tradizionale (a benzina e a gasolio), il restante 10% in modo più «pulito» grazie all’utilizzo di gas liquido e metano e, per una parte ancora assolutamente residuale, dall’ibrido e dall’elettrico; si tratta di 4.582 auto su oltre 787mila.

Ma se l’ibrido è ancora merce rara, il parco delle automobili circolanti nel Bresciano nell’ultimo decennio ha conosciuto rilevanti variazioni rispetto al sistema di alimentazione. Il primo elemento che emerge dai dati forniti dall’Ufficio Stampa dell’Automobile Club d’Italia è certamente l’enorme numero di auto in circolazione: 787.490 al 31 dicembre 2017.

Un dato che rapportato alla popolazione provinciale, 1 milione e 262mila unità inclusi anziani e bambini, significa che circolano più di 62 automobili ogni cento persone. Benzina e gasolio testa a testa.

Guardando ai principali tipi di alimentazione, alla fine del 2017 è quasi un testa a testa tra benzina (355.912 auto) e gasolio (351.635). Sommando le automobili a benzina con i diesel si arriva a oltre 707mila auto, praticamente il 90% del totale. Il restante 10% si divide tra una parte rilevante di auto alimentate a benzina e gas liquido, oltre 60mila (pari al 7,6% del totale), o a benzina e metano, oltre 15mila automobili, poco meno del 2% del totale. I nuovi tipi di alimentazione, l’ibrido a benzina, l’ibrido a gasolio e l’elettrico totalizzano nell’insieme solo 4.582 automobili, pari allo 0,57% del parco auto. E sono quasi tutte, ben 4.288, automobili ibride a benzina: le ibride a gasolio sono solo 108 e le elettriche 186. Le auto ibride a benzina, diffuse in tutte le classi di cilindrata, si concentrano tuttavia nell’80% dei casi nelle cilindrate tra i 1.201 e i 1.800 centimetri cubi mentre le poche ibride a gasolio sono presenti solo per le cilindrate maggiori, oltre i 1.800 cc.

Cambiamenti. Va tuttavia osservato che negli anni si è manifestato un insieme di trasformazioni che merita attenzione. Alla fine del 2007 la benzina era di gran lunga il tipo di alimentazione prevalente con oltre 425mila automobili, il 60% del totale, a fronte di 262mila diesel (36,7%). Le due tipologie standard alimentavano complessivamente 687mila automobili, il 96,4% del totale, mentre le automobili più «pulite», quelle con benzina e gas o metano erano poco più di 25mila (3,6%) e le ibride, peraltro nemmeno censite, si limitavano alle prime Toyota Prius, appannaggio per lo più di tassisti.

Indubbiamente, allargando lo sguardo al decennio trascorso, qualche progresso si intravede. Non c’è dubbio che tale va considerato il fatto che sono triplicate le auto a benzina e gas o metano, passate in dieci anni da 25mila a 75mila, ovvero dal 3,6% al 9,6% del totale. Ovviamente, per quanto ancora modesto, c’è l’aumento netto dell’ibrido, da poche unità alle 4.582 attuali. Il che porta oggi il totale delle automobili alimentate in modo meno inquinante alla soglia del 10%, quasi tre volte il valore del 2007. In chiave ecologica c’è tuttavia da registrare anche l’aumento delle auto a gasolio, passate dalle 262mila del 2007 alle 352mila del 2017. In dieci anni i diesel sono quindi aumentati di quasi 90mila unità. Il che pone interrogativi per il futuro in attesa che l’ibrido e l’elettrico facciano numeri significativi.

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