Aumentano gli infortuni sul lavoro: 11mila denunce nel Bresciano

Dopo anni di crisi e di calo dell'occupazione, la ripresa economica ha portato con sé anche un nuovo aumento degli infortuni sul lavoro
INFORTUNI IN AUMENTO
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Dopo anni di crisi e di calo dell'occupazione, la ripresa economica ha portato con sé anche un nuovo aumento degli infortuni sul lavoro. Lo rileva l'Anmil in occasione della Giornata Nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro, che a Brescia si celebrerà domenica prossima con iniziative che culmineranno in una cerimonia alle 10.30 nel salone vanvitelliano di palazzo Loggia.

Se in Italia il dato degli infortuni, tornato a crescere dopo il 2015, si è mantenuto sostanzialmente stabile nell'ultimo anno, in Lombardia l'incremento tra il 2016 e il 2017 è stato dell'1,6%. Nella nostra provincia i dati più recenti, che mettono a confronto l'intervallo gennaio-agosto 2018 con lo stesso periodo dell'anno precedente, parlano addirittura di una crescita degli infortuni del 5,6%. Sono quasi undicimila infatti quelli denunciati nel bresciano.

Un discorso analogo vale per gli incidenti mortali in crescita a livello nazionale del 4,5% e del 10% se si considera la sola Lombardia, dove le vittime nel 2017 sono state complessivamente 149, di cui 20 solo nel Bresciano. Preoccupante - rileva l'Anmil - il fatto che siano in aumento in particolare gli infortuni che interessano lavoratori under 35.
 
«Noi lo diciamo da anni: i contratti da tempo determinato se di breve termine portano a rischi maggiori infortuni», sostiene Roberto Valentini, presidente Anmil Brescia.

Una quota non trascurabile del preoccupante fenomeno è poi riconducibile ad infortuni in itinere, ovvero nel tragitto casa-lavoro. «Abbiamo notato che circa 40% delle morti sul lavoro sono conseguenza a incidenti sulle strade», prosegue Valentini.

Numeri che hanno spinto Anmil ad ad approntare con ministero del Lavoro e Inail un nuovo progetto di promozione della sicurezza, finalizzato a dimezzare nei prossimi cinque anni il numero di infortuni e di morti bianche, attraverso diverse azioni. 

«In primis entrare più massicciamente nelle scuole, già nelle primarie, coinvolgendo però anche altri partner come Ats, Inail e ministero dell’Istruzione. In secondo luogo bisogna entrare nelle fabbriche».

Tra le proposte ribadite in occasione della giornata nazionale vi è quella di destinare l'avanzo di gestione registrato dall'Inail - oltre un miliardo e seicento milioni di euro lo scorso anno - ad interventi in favore dei lavoratori infortunati. Le idee in campo sono diverse, da riconoscimento dei danni biologici alla creazione di nuovi strumenti per il reinserimento lavorativo degli invalidi. 

 

 

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