Attività storiche, Brescia è seconda per botteghe d'epoca

Dalle fornerie ai saloni di bellezza, la nostra provincia conta 317 negozi antichi. Ecco quali sono i Comuni della tradizione
L'Orologeria Ribola in via San Faustino in una foto d'epoca
L'Orologeria Ribola in via San Faustino in una foto d'epoca
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La prima è la discendente diretta di un'antica «pistoria», nome arcaico ma ancora usato nel Settecento per indicare una bottega del pane. L'ultima è un salone di parrucchiera a Rovato, sempre all’opera dal 1981. «La Panetteria» di Bedizzole, fondata nel 1725, e «Bosetti Andreina», inaugurato nel 1981, sono i due estremi che aprono e chiudono l’elenco aggiornato delle attività storiche in provincia di Brescia. Botteghe, locali, negozi di vendita al dettaglio: un ventaglio di 317 luoghi custodi della tradizione che da più di tre secoli o da almeno quarant’anni lavorano sotto la stessa insegna alla stessa  missione e, la gran parte, nello stesso edificio. 

Questo patrimonio di maestria artigiana premia Brescia come la seconda provincia per numero di attività storiche in Lombardia dopo Milano (597) e prima di Cremona (245) e Bergamo (224), su un totale di 2395. Ecco perché, mentre il mondo iperconnesso galoppa in direzione del metaverso annunciato da Facebook, è anche bello ricordarsi ogni tanto di vivere in una terra custode di piccole imprese familiari che resistono nel tempo e si tramandano un sapere fatto di metalli preziosi, farine di grani diversi, strumenti da lavoro e sapori locali.

Cosa intendiamo quando parliamo di attività storiche

Secondo Regione Lombardia, che periodicamente si occupa di aggiornarne l’elenco, sono attività storiche quelle caratterizzate da una continuità di almeno 40 anni della gestione, dell'insegna e della merceologia offerta, ma anche da altri fattori come la collocazione in strutture di pregio e la conservazione di arredi e attrezzature d’epoca. La definizione include quindi tre tipologie di attività: i negozi storici, che svolgono attività di commercio al dettaglio in sede fissa, i locali storici, quelli dediti alla ristorazione o alla somministrazione di alimenti e bevande, e le botteghe artigiane storiche, che si occupano della vendita diretta al dettaglio di beni o servizi prevalentemente in edifici al piano terra. I dettagli di tutte le caratteristiche necessarie sono indicati nel portale della regione, ma basta ricordare che le imprese in possesso di tutti i requisiti sono iscritte in un registro specifico, ricevono un marchio identificativo e possono accedere a misure di sostegno previste dalla legge regionale 6/2010.

La più antica di tutte e le più antiche del centro storico di Brescia

A segnare il primato della nostra provincia è «La Panetteria» di Bedizzole. Aperta nel 1725, la forneria  approdò in piazza Vittorio Emanuele II dopo che la vecchia bottega del pane venne abbattuta insieme alle mura del paese per fare spazio a una nuova parrocchia in grado di accogliere la comunità in aumento. La storia della Panetteria, che oggi funziona come rivendita di pane mentre il forno è stato trasferito negli anni Ottanta in un’altra struttura, è stata ricostruita e raccontata nel 2010 al Giornale di Brescia da Roberto Fantoni, titolare al tempo della Panetteria con la moglie Emanuela Melchiori.

All’interno delle mura venete a fare da capofila c’è la merceria «Filippo Rovetta fu Giobatta», del 1780, che a dicembre di quest’anno chiuderà con grande sofferenza dei proprietari per la ristrutturazione necessaria del palazzo di prorietà della famiglia Simoni. Nel 1810 arriva la Farmacia Caponati di via Garibaldi, gestita nella seconda metà del Novecento da Giovanni Battista Caponati, che la lasciò in eredità al figlio Carlo, dopo aver preso i locali dove operarono prima i Franchi e i Menoni. Nel 2014 la farmacia si è trasferita cinquanta metri più avanti sempre in corso Garibaldi, tra varie polemiche che per qualche mese interessarono il  centro storico.

Uno scatto di Dolcini Sementi in via Verdi nel 2003 - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
Uno scatto di Dolcini Sementi in via Verdi nel 2003 - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it

Terzo per ordine di fondazione è Dolcini Fiori e Piante, baluardo di via Verdi del 1860 e sopravvissuto al bombardamento del 1943, che ha visto sorgere e sparire il mercato coperto nella piazza adiacente e le trasformazioni radicali della dirimpettaia piazza Vittoria. La quarta e la quinta sono due orificerie: la Oreficeria Leonardi Enrico, in via X Giornate, del 1861, e l’Oreficeria Ribola, aperta nel 1887 in una via San Faustino animata dalla vita delle botteghe di un tempo e trasferitasi dieci anni fa in via Fratelli Porcellaga.

Le altre attività storiche di Brescia

Gastronomie, ristoranti, ferramenta, calzature, negozi di articoli sportivi o di abbigliamento, gelatai: sono 50 le attività storiche in città, aperte tra il 1780 e il 1979.

Quali Comuni vantano più locali della tradizione

Dopo Brescia, il Comune con più attività storiche è Rovato (30), con Lavorazione Marmi Grassi Pierluigi del 1848 come la più antica. Terzo è Cazzago San Martino (24), che inaugura il suo elenco d’epoca con la Vetreria Sabotti del 1929, quarto è Chiari (17) con Tradati Boutique del 1821, e quinto Desenzano (13) con la Fioreria Girelli del 1957. Seguono Sarezzo (12) con la Gioielleria Savoldi del 1961 capolista, Ghedi (9) con l’impresa edilizia Ascolti Franco del 1897, Montichiari (9) con Perini Market del 1950, Darfo Boario Terme (8) con il Bar Nazionale di corso Lepetit del 1927 e Sulzano (8) con il Bar Portici del 1961.

La top 20 in provincia di Brescia

Il titolare della gastronomia in via Trento Raoul Porteri nel 1995 - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
Il titolare della gastronomia in via Trento Raoul Porteri nel 1995 - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it

Ma in quali settori operano le botteghe e i locali storici di Brescia? Da un’analisi del dataset di Regione Lombardia emerge che la metà delle 317 attività d’epoca appartiene a sole dieci categorie economiche (identificate con il codice Ateco). In testa la ristorazione (32) e i bar (22), poi  i minimercati (19) e il commercio al dettaglio di carni (16). Quinte in classifica le gioiellerie (13), seguite dalle ferramenta (11), dai negozi di abbigliamento (9), dalle panetterie (8) e dal commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia (20). A chiudere la prima metà ci pensano infine i saloni di barbiere e parrucchiere (6) e i negozi di scarpe e accessori (6).

Nella tabella qui sotto le venti più antiche della provincia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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