Attività abusiva: sigilli all’autofficina di via Maestri

I tecnici dell’Arpa in azione dopo le indagini condotte dalla Polizia: non si escludono danni ambientali
L'autofficina posta sotto sequestro in via Maestri, a pochi metri dalla Motorizzazione - © www.giornaledibrescia.it
L'autofficina posta sotto sequestro in via Maestri, a pochi metri dalla Motorizzazione - © www.giornaledibrescia.it
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Quando la squadra dell’Arpa ha varcato la soglia del magazzino improvvisato, i lavoratori erano ancora nel pieno dell’attività, con tanto di clienti di fronte. Ma ormai, dopo settimane di attività investigativa condotta dalla Polizia di Stato, il quadro era chiaro: quella che tutti pensavano che fosse una vera autofficina era in realtà un’attività abusiva e, quindi, del tutto illegale. Proprio per questo, nel primo pomeriggio di ieri, i professionisti dell’Arpa di Brescia - che ricoprono anche il ruolo di ufficiali di polizia giudiziaria - hanno apposto i sigilli al laboratorio per le autoriparazioni situato in piena zona industriale.

L’autofficina si trova in via Maestri, a una manciata di metri dalla Motorizzazione civile. Una ventina i veicoli posteggiati in parte al suo interno e in parte nel cortile circostante, gran parte di essi smantellati o in attesa di essere riverniciati, tutti classificati come rifiuti pericolosi: al momento non si escludono danni ambientali legati sia ai pezzi meccanici abbandonati alle intemperie, sia alle vernici e agli olii esausti dei motori delle vetture.

«L’attività svolta anche grazie al buon lavoro dei professionisti dell’Agenzia, è un’ulteriore conferma che l’azione sinergica tra l’Arpa e le Forze dell’ordine porta a risultati concreti: con questo sequestro si è riusciti a porre fine a una gestione illegale, gestione che spesso può portare a gravi problemi ambientali» sottolinea e ricorda il direttore del dipartimento dell’Arpa di Brescia, Fabio Cambielli.

Il sequestro probatorio disposto dal magistrato è scattato dopo settimane di verifiche, controlli che proseguiranno nei prossimi giorni su due fronti. Il primo è quello investigativo, in capo alle Forze dell’ordine, che si occuperanno di controllare tutti i veicoli posteggiati nello spazio per capire se si tratta di mezzi rubati e poi smantellati e rivenduti. Il secondo filone è invece quello ambientale: nonappena il magistrato lo consentirà e lo disporrà, infatti, i tecnici torneranno nel sito di via Maestri per effettuare i campionamenti e le analisi ambientali.

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