«Assegniamo 350 case l’anno. Ma ne servono 3.000»

In un Meeting in cui si parla di edilizia e casa, non poteva mancare l'Aler (l’ex istituto per le case popolari), azienda pubblica sui generis che fa capo alla Regione Lombardia e che è impegnata in questo periodo - e fino alla fine del 2016 - a reperire e recuperare tra la città e l'hinterland ben 700 alloggi da destinare al mercato residenziale pubblico.

Il progetto fa parte dell'articolato intervento denominato "contratto di quartiere", che mira al rinnovamento complessivo dei 195 appartamenti della torre Tintoretto, già svuotata e destinata a diventare in futuro un punto di riferimento a vocazione mista per San Polo e Brescia est, con spazi residenziali, uffici e negozi.

Il piano di recupero prevede quindi che, a fronte della riqualificazione della torre, altrettanti alloggi vengano acquistati e rinnovati nel resto della città. «Di questi 32 li abbiamo già realizzati a San Polo - spiega il presidente di Aler Brescia, Mantova e Cremona, Emidio Isacchini - e li presenteremo al pubblico della fiera di Rezzato. Si tratta di case in legno di quattro piani, in classe energetica B, realizzate con tutti i procedimenti più innovativi, e che abbiamo già assegnato. Altre 51 abitazioni sono in via Milano (le così chiamate Case del Sole)e 10 sono sul confine con Bovezzo. Siamo già al lavoro anche per acquisirne ancora 75, in due trance da 25 e 50.

«In aggiunta - dice sempre il presidente Isacchini - per fine anno è prevista l'inaugurazione di 29 alloggi a Lonato, anche quelli in legno e classe B». L’attività nel suo complesso non è trascurabile: «Ogni anno riusciamo ad assegnare tra i 350 e i 400 appartamenti, ma nel Bresciano le famiglie in attesa di casa, e con i requisiti per averla, sono circa 3mila. Abbiamo davanti

ancora un grande lavoro da fare. Ed ho l’impressione - conclude il presidente Isacchini - che il futuro prossimo richieda sempre più interventi di housing sociale».