Ascensore in Castello, Manzoni: «Da Rolfi inutili polemiche»

La caccia alle risorse per realizzare l'opera si trasforma in polemica politica. Il botta e risposta tra il vicesindaco e il consigliere
Il vicesindaco Federico Manzoni - Foto Christian Penocchio
Il vicesindaco Federico Manzoni - Foto Christian Penocchio
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Il progetto dell’ascensore in Castello o, meglio, la caccia alle risorse per realizzarlo, si trasforma in polemica politica. Il botta e risposta tra il vicesindaco e assessore alla Mobilità Federico Manzoni e Fabio Rolfi (ex candidato sindaco del centrodestra, oggi consigliere in Loggia) chiama in causa il ruolo della Regione Lombardia. A fronte di un preventivo dell’opera lievitato da 5 a 7,9 milioni di euro, Manzoni rivendica un credito da Palazzo Lombardia, accusata di non aver corrisposto quanto promesso a Brescia in occasione del piano Marshall.

Rolfi accusa la maggioranza di «nascondere la spaccatura della maggioranza» dietro i conti e di «scaricare le incertezze sempre sulla Regione».

Si riparte da qui, dalla replica della replica. «Le dichiarazioni di Rolfi alimentano inutili e fuorvianti polemiche - scrive in una nota il vicesindaco -. La realizzazione dell’ascensore del Castello rientra infatti nelle linee programmatiche di mandato votate dal Consiglio comunale nello scorso mese di settembre e la Giunta è impegnata a darne attuazione». Manzoni rivendica il lavoro svolto: «In questi anni l’impegno dell’Amministrazione per il rilancio del Castello è stato evidente: dalla ristrutturazione di molte delle strutture presenti nel complesso del Cidneo, alla riapertura della Strada del Soccorso al riallestimento del Museo del Risorgimento, di cui ricorre il primo anniversario dall’inaugurazione».

Quindi, Manzoni entra nel merito: «Nell’ultimo triennio, l’Amministrazione assieme a Brescia Mobilità, ha affrontato un complesso iter autorizzativo, acquisendo man mano tutti i pareri necessari su un’opera collocata in un contesto vincolato sotto il profilo monumentale e paesaggistico, ed è ora pronta e determinata a completare quanto necessario per dare il via all’appalto integrato (per la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’opera). In questo contesto, l’insufficienza delle risorse disponibili è un tema oggettivo, sul quale siamo responsabilmente impegnati a individuare una soluzione: non, come sostiene il consigliere Rolfi, a far fallire il progetto o a fare melina».

Quale l’iter perseguito? «Stiamo lavorando per ottenere un più solido sostegno da parte della Regione, considerate da un lato le ingenti risorse stanziate con il cosiddetto piano Marshall del 2020 (tre miliardi di euro su tutto il territorio regionale) e dall’altro la sproporzione tra quanto lì destinato alla città rispetto al resto del territorio lombardo. In questo sforzo - conclude il vicesindaco - mi auguro di trovare a fianco anche il consigliere Rolfi».

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