Ascensore in Castello, il Pd dice sì: «Rendere il Cidneo accessibile a tutti»

Il consigliere comunale Curcio: «La Regione ha fatto di tutto per bloccare il progetto»
Il Castello di Brescia - Foto di Giando54 dal portale Zoom © www.giornaledibrescia.it
Il Castello di Brescia - Foto di Giando54 dal portale Zoom © www.giornaledibrescia.it
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La bocciatura di Sgarbi che, senza mezzi termini, ha definito l’ascensore in Castello «una perdita di tempo» è andata di traverso al Pd cittadino. Che, con un incontro promosso nella sede di corso Garibaldi, ha rispedito al mittente le critiche avanzate dal sottosegretario alla cultura. «Altro che perdita di tempo - ha esordito Paolo Vitale, coordinatore del circolo Ecodem -: l’ascensore è un’opera fondamentale dal punto di vista ambientale e per rendere il Castello accessibile davvero a tutti, anche senza utilizzare mezzi su gomma».

Gli fa eco Roberto Sala, della segreteria cittadina del Pd: «L’ascensore è il completamento di un percorso che, a partire dalla metropolitana, consente di fruire della città in modo autonomo e libero. Il valore aggiunto del nuovo sistema di salita è che consentirebbe di svuotare finalmente il Castello dalle auto». «Perchè il Cidneo - afferma Domenico Molino, segretario del circolo pd centro storico - è l’unico vero polmone verde del centro».

La polemica

Un punto, quest’ultimo, su cui insiste anche il consigliere comunale Andrea Curcio: «L’ascensore va bene, ma da solo non basta. L’amministrazione che verrà avrà il compito di ripensare interamente la viabilità del Cidneo. Solo così l’ascensore sarà un’opera davvero utile e assumerà senso nel sistema complessivo della viabilità cittadina». «In ogni caso la sensazione - aggiunge Curcio - è che la Regione abbia fatto di tutto per mettere in difficoltà l’amministrazione Del Bono. Ha messo sul piatto i 4 milioni, ponendo come obiettivo tempi strettissimi, ma poi ha bloccato il progetto ad ogni step nei suoi assessorati. Sembra quasi un’operazione fatta ad hoc per fare uno sgambetto alla Loggia».

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