Arrestata per traffico di essere umani: «Mai stata nel Cearà»

La 35enne brasiliana aspettava il permesso di soggiorno. E' finita in carcere con un'accusa che non capisce
ARRESTATA PER GIRO DI LUCCIOLE
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La sua fedina penale è pulita. In Italia e anche nel suo paese d'origine, il Brasile. Però da alcune ore si trova in carcere a Verziano con un'accusa che non riesce a spiegarsi. Questa la storia di una 35enne che aspettava il permesso di soggiorno ma si è trovata in cella con l’accusa di traffico internazionale di essere umani finalizzato alla prostituzione.

Sulla donna pendeva un mandato di cattura internazionale emesso dal tribunale del Cearà, a Nord del Brasile. Lei, residente con il marito connazionale e regolare in Italia in un appartamento in corso Magenta in città, si difende. “Sono di Bahia che sta dalla parte opposta di Ceara, dove non sono mai stata”. 

Il suo legale l’avvocato Luca Nobili ipotizza: “Può esserci stato uno scambio di persona. La sua fedina penale è pulita e in Italia non è indagata”. Nel frattempo però la giovane resta in cella in attesa che i magistrati della Corte d’Appello sciolgano la riserva sulla convalida dell’arresto. Chi era con lei il giorno di San Faustino, al momento dell’arresto, racconta che la 35enne è svenuta. Un malore lo ha poi accusato anche in carcere. O è una bravissima attrice o non c’entra davvero nulla” il pensiero del suo legale che la segue per ottenere il permesso di soggiorno. Per le autorità brasiliane la 35enne avrebbe portato in Italia “una moltitudine di prostitute” si legge nel provvedimento, ma non vien specificato il numero. Il traffico internazionale di essere umani sarebbe cominciato nel 2013.  

 

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