Aria malata: dopo due anni saranno attivate le centraline

Si tratta di quelle di via Tartaglia e a San Polo, ferme dal 2018 perché non ancora allacciate alla rete elettrica
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Il direttore dell’Arpa di Brescia, Fabio Cambielli, lo aveva promesso circa due mesi fa, quando i referenti del  tavolo Basta Veleni avevano svelato alla città l’inghippo delle due centraline di rilevazione della qualità dell’aria, realizzate nel 2018 e da allora ferme: «Faremo di tutto per attivarle dal primo gennaio» aveva detto. E così sarà.

«L'attivazione di due nuove stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria a Brescia, in via Tartaglia e nel quartiere San Polo, da parte di Arpa Lombardia, per noi è davvero una buona notizia». Così l'assessore ad Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha commentato la prossima attivazione delle due centraline, in seguito all'allacciamento della rete elettrica e al termine dei lavori di cablaggio e taratura delle strumentazioni interne. «Ci aspettiamo - ha aggiunto - che ciò avvenga fin dai primi giorni di gennaio, in modo da garantire una misurazione ancora più completa». A breve, hanno assicurato gli uffici di Arpa, dopo l'iter di verifica del corretto funzionamento degli strumenti e della trasmissione dei dati, saranno completamente operative.

La prima centralina è posizionata in via Tartaglia, in prossimità di flussi viari significativi, ed è classificata come stazione «da traffico»: misurerà Pm10, ossidi di azoto (No ed No2) e benzene. La seconda centralina è installata in via Sabbioneta, all’angolo con via Asola: intercetterà i livelli di inquinamento atmosferico medi del territorio, rilevando i valori di Pm2.5 e ossidi di azoto (No ed No2).

«Le centraline - conclude Cattaneo - si aggiungono alla rete già presente in città e provincia per consentirci di monitorare e controllare in modo più dettagliato e approfondito la presenza degli inquinanti atmosferici a salvaguardia della salute dei cittadini».

 

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