Approfittarono dell’amico disabile, condannati a 2 anni

A tanto sono stati condannati i due giovani accusati di aver approfittato del ritardo mentale di un loro giovane compaesano
Il Tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Due anni ha chiesto il pm. E due anni sono stati. A tanto sono stati condannati i due giovani accusati di aver approfittato del ritardo mentale di un loro giovane compaesano per fargli acquistare una decina di telefoni cellulari ed accendere conti corrente a suo nome, ma a loro favore.

Ai due imputati - uno di origini albanesi, l’altro italiano - il giudice Mauro Ernesto Macca ha inflitto anche una multa di 400 euro ciascuno e a versare una provvisionale immediatamente esecutiva di 5mila euro. I fatti per i quali ieri è arrivata la condanna risalgono al 2016. Sono venuti alla luce quando a casa del giovane turlupinato hanno cominciato ad arrivare decine di bollette per altrettante utenze attivate dal ragazzo contestualmente alla sottoscrizione di contratti per l’acquisto a rate di cellulari di ultima generazione: per lo più iPhone e Samsung Galaxy.

Il padre della vittima scopre, sempre a mezzo posta, che il figlio ha attivato anche due Postepay con le quali sono state truffate decine di persone. Il ragazzo, cui è stata riscontrata una disabilità al 70% dovuta ad un ritardo cognitivo evidente, finisce a processo, con l’accusa di truffa aggravata e si salva solo grazie alla sua invalidità. Il padre non si accontenta del suo proscioglimento.

Si rivolge ad un avvocato e riesce a venire a capo dell’origine di tutti quei debiti. Scopre l’esistenza dei due «amici», delle loro manovre per conquistare la fiducia di suo figlio e delle numerose operazioni illecite che sono riusciti a fargli compiere. Scatta l’indagine, si arriva al processo. E ieri alle due condanne.

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