Anziana cleptomane deruba una 90enne al supermercato

Si tratta del sesto furto della carriera della donna, ma non finisce a processo per la riforma Cartabia
Il tribunale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Ottantatré anni la ladra. Novanta la sua vittima. Ieri si sono ritrovate una di fronte all’altra in Tribunale per un processo che, in virtù dell’ennesima riforma della giustizia alle quali sono sopravvissute, non si celebrerà.

Non si incontravano da sei anni, dall’aprile del 2017. L’ultima volta si erano viste davanti al banco di frutta e verdura di un supermercato di Brescia Due in città. Un incontro veloce, fugace, forse meglio dire furtivo. Durato il tempo necessario alla più giovane, titolare di un master in destrezza, di infilare la sua allenatissima mano nella borsa della più anziana e, con un gioco di prestigio, farle sparire il portafogli e tutto il suo contenuto. Il colpo, sotto il profilo economico, non è di quelli da mandare in rovina chi lo subisce. Ma è comunque fastidioso il tanto che basta per scatenare la reazione della vittima e far partire le indagini.

Insieme agli uomini della Polizia gli addetti del supermercato visionano le immagini del circuito di videosorveglianza e nel volgere di poco individuano il momento del fattaccio. Al Var risulta evidentissimo il fallo di mano dell’attempata ladra che, noncurante delle diavolerie tecnologiche, o forse all’oscuro dei nuovi rischi professionali, si mostra in tutta la sua identità. E la sua identità è arcinota agli operatori di Polizia. La donna, con il marito, passato recentemente a miglior vita, era già entrata in azione almeno altre cinque volte, per altrettanti furti con scasso. Una specialità, la sua e quella del consorte, che le aveva assicurato guai a non finire, ma anche la certificazione di cleptomania. Il legale della signora, l’avvocato Giambattista Scalvi, nelle more di uno dei precedenti processi aveva prodotto una consulenza nel quale si attestava che la donna, lungi da necessità di rubare per sbarcare il lunario, era affetta da questo disagio. Condizione che non l’ha mai giustificata davanti alla legge e non l’ha nemmeno messa al riparo da condanna.

A salvare l’83enne, ieri, ci ha pensato la riforma Cartabia, che ha cambiato le condizioni di procedibilità del furto con destrezza. Il reato era perseguibile d’ufficio certamente nell’aprile del 2017 e comunque fino al 30 dicembre dello scorso anno era perseguibile d’ufficio. Ora serve la querela di parte. L’anziana vittima aveva tempo fino al 31 marzo scorso per formalizzare la querela. Nonostante fosse correttamente avvisata della necessità di farlo non l’ha fatto e il giudice non ha potuto fare altro che dichiarare il non luogo a procedere a favore dell’imputata.

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