Antichi affreschi a sorpresa nel teatro

Nascosti dal soppalco che fungeva da deposito, necessitano di restauro: in campo la scuola Enaip
La lunetta. La lunetta con l’Incoronazione della Vergine, trovata dove un tempo c’era la chiesa di Mattina
La lunetta. La lunetta con l’Incoronazione della Vergine, trovata dove un tempo c’era la chiesa di Mattina
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Che qualcosa ci fosse, dietro gli elementi di scena accantonati in un improvvisato soppalco, si sapeva, ma che che questo «qualcosa» potesse celare in sé pregio e valore sopravvissuti ai secoli nessuno lo immaginava. Invece, a Botticino Mattina, dagli spazi di quello che oggi è il teatro dell’oratorio e che un tempo era la chiesa, è emerso proprio questo. E ora la Scuola di Restauro Enaip si sta attivando per il recupero. Tutto è successo in seno a studi, verifiche e interventi che le parrocchie dell’unità pastorale Sant’Arcangelo Tadini stanno facendo sui propri beni per monitorarne lo stato, con il progetto «Fa fede il marmo», sostenuto anche da Fondazione Cariplo.

Tre ambiti. «Siamo stati coinvolti anche noi - spiegano la direttrice della scuola Maria Teresa Previdi, e la docente Elisabetta Arrighetti -, in tre ambiti. Il primo, al fianco di professionisti nella verifica dello stato conservativo di luoghi e beni, anche mediante l’utilizzo di droni, e nella realizzazione di piani di manutenzione programmata, tour virtuali e modelli 3d. Il secondo, per diffondere i risultati ottenuti e favorire la conoscenza del patrimonio. E il terzo che inquadra l’ex chiesa di Mattina, oggi teatro, come cantiere pilota». Proprio in quest’ultimo, «laddove un tempo doveva esserci l’abside della chiesa e oggi c’è la parte superiore del palco, sono comparsi affreschi di pregio, lacerti di dipinti murali di grande qualità per tecnica e pigmenti, risalenti con ogni probabilità a fine ’400-inizio ’500».

Si tratta di tre lunette, finora coperte da un assito che le tagliava orizzontalmente per servire da soppalco deposito: la prima raffigura l’incoronazione della Vergine in gloria, racchiusa in una mandorla con il Padre Eterno e il Cristo, e circondata da angeli; la seconda, per quel poco che si è conservato, una probabile crocifissione, mentre nulla si sa della terza, coperta da scialbi di calce. «Bisognerà ora capire se e quali interventi servano, magari allargando l’indagine al resto dell’edificio. Abbiamo pertanto redatto un primo progetto: se avremo l’ok dalla Soprintendenza, procederemo con una diagnostica più mirata, la messa in sicurezza dell’area e il fissaggio dell’intonaco».

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