Andiamo tutti a implementare

Essendo appassionato di cose superflue, che come dice Poirot sono le più interessanti, vorrei conoscere il primo che ha usato la parola implementare nel significato improprio di aumentare, che fa saltare sulla sedia il mio collega Francesco
L’anglicismo è nel vocabolario italiano dagli anni Ottanta, culmine della Prima Repubblica, e resiste anche ora che pare avviata - con esiti che vedremo - la Terza. Vuol dire rendere operante, attivare, ma viene usato, appunto, intendendo aggiungere per il vezzo politico burocratico di piegare i termini credendo di fare bella figura.
Parlare un po’ più difficile, tipo dire effettuare al posto di fare, per sembrare più bravi e mascherare l’inadeguatezza che è in noi. Escono quindi schifezze come «l’implementazione delle aree di sosta», letto in una delibera regionale. Allo stesso modo, si usa presso per indicare «a» oppure «nel», ignorando il fatto che voglia dire «nelle vicinanze».
La mostra è presso il palazzo, magari nella splendida cornice? Sarà in strada, probabilmente. Ma volete mettere le virtù del parlar chiaro? Una volta invitai un compagno di scuola dicendogli «vieni a casa mia che non c’è nessuno». Lo sventurato prese il motorino, attraversò la città e suonò il campanello. E nessuno gli rispose. Con riferimento alla nostra amicizia, non effettuai alcuna implementazione.
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