Amianto, in 10 anni bonificata a Brescia la superficie di 100 campi di calcio

Ovvero 70 ettari di lastre. I dati dello sportello attivato nel 2013 dalla Loggia. Realizzati duecento interventi
La bonifica effettuata all'ex Pietra  su sollecitazione di Comune e residenti - © www.giornaledibrescia.it
La bonifica effettuata all'ex Pietra su sollecitazione di Comune e residenti - © www.giornaledibrescia.it
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Come cento campi di calcio. Settanta ettari di lastre in cemento amianto tolte in dieci anni dai tetti di case, edifici pubblici e privati, capannoni industriali di Brescia. Grandi estensioni, come la Pietra di via Orzinuovi, oppure piccole superficie di garage. Una bonifica dell’amianto che ha riguardato, soprattutto, i villaggi Sereno, Prealpino, Badia, Lamarmora, via Milano. Quartieri sorti nel secondo dopoguerra, quando - fino ai primi anni Novanta - si fece grande uso di questo materiale cancerogeno. In tutto 200 interventi conclusi sulle 220 pratiche aperte dal Comune di Brescia. I 700mila metri quadrati di cemento amianto sono finiti nella discarica Ecoeternit di Montichiari, l’unica del genere in attività in Lombardia insieme ad un’altra nel Pavese.

L’attività

Dieci anni dopo l’introduzione della legge regionale del 30 luglio 2012 numero 14 sul risanamento, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto, l’assessore all’Ambiente, Miriam Cominelli, ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda la città. Al suo fianco Daria Rossi, Elsa Boemi ed Alberto Talenti, funzionari e tecnici del settore Tutela ambientale e protezione civile, che seguono la materia.

Sportello

La Loggia, fin dal 2013, ha attivato uno sportello di assistenza con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini (e le aziende) e di sostenerli negli interventi di bonifica. Un’azione di consulenza in collaborazione con l’Ats e l’Arpa. Mille e 900 i contatti con cittadini, aziende, professionisti. «Per incentivare gli interventi - spiega Cominelli - il Comune ha agevolato l’incontro fra i privati, gli istituti bancari disposti a concedere crediti agevolati e le imprese abilitate alla bonifica con prezzi calmierati segnalate dall’Ance». Una prassi particolarmente utile per i residenti nei villaggi Marcolini, spesso anziani e con basse possibilità economiche. Alla Badia e al Sereno, grazie anche al subentro di figli e/o nipoti, l’opera di bonifica è ormai all’80%.

Degrado

Una precisazione: il cemento amianto diventa pericoloso quando si deteriora, disperdendo le fibre nell’aria. Un indice di degrado consente di valutare lo stato di conservazione e dunque gli interventi necessari: il semplici riesame dopo due anni, la sovracopertura o l’incapsulamento entro tre anni, la rimozione entro 12 mesi. Si può trovare l’amianto nelle lastre dei tetti, ma anche nei comignoli e nelle tubazioni. La Loggia ha speso un milione per sistemare i suoi edifici, in particolare in via Donegani (300mila euro) e le casematte dell’ex Polveriera (500mila). Il Comune ha anche favorito il risanamento di due siti. Innanzitutto, fra il 2015 e il 2016, la bonifica dell’ex Pietra in via Orzinuovi, grazie anche alla collaborazione del curatore fallimentare. Quindi un complesso di immobili privati a Buffalora, fra cui un’officina meccanica.

La copertura dell’ex Pietra in lastre di cemento amianto - © www.giornaledibrescia.it
La copertura dell’ex Pietra in lastre di cemento amianto - © www.giornaledibrescia.it

«Il Comune - spiega l’assessore - aveva avviato il procedimento amministrativo e la diffida, ottenendo la bonifica di due terzi del sito». Per l’officina si è dovuti «ricorrere a sanzioni di carattere penale e all’avvio dell’intervento in via sostitutiva, con spese a carico dei proprietari». Per informazioni su norme e procedure legate all’amianto, consultare i siti del Comune di Brescia e dell’Arpa.

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