Ambasciatori, nozze d’oro con l’ospitalità

Costruito nel 1967 l’hotel di via Crocifissa ha festeggiato i 50 anni di attività
Al timone. I fratelli Alessandro e Paolo Fantini
Al timone. I fratelli Alessandro e Paolo Fantini
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Ci si lascia alle spalle la galleria, le brevi pendici nord del Castello, e ci si incammina verso i quartieri che aprono alla Valtrompia. L’Hotel Ambasciatori è un luogo carico di storia e di peculiarità, memorie che ora «compiono» cinquant’anni.

E sono rimaste lì, brillanti e un po’ nostalgiche, proprio dove via Crocifissa di Rosa si conclude e nei decenni si è insediata quella parte della città che ha sviluppato strutture importanti dedicate alla salute e alla formazione universitaria.

Inaugurato a dicembre del 1967, l’hotel, di proprietà della famiglia Ferremi che lo gestì per alcuni anni, si aggiunse ad un’altra manciata di alberghi bresciani. A dirigere questa moderna struttura a sei piani (che oggi conta 66 camere e molti spazi accoglienti per ospitare congressi, riunioni e così via) arrivò da Sirmione Giancarlo Fantini, con esperienza di capo ricevimento di un grande hotel della penisola catulliana.

Così è iniziata anche la storia della famiglia Fantini, oggi rappresentata da Alessandro che è il direttore, nonché il presidente di Federalberghi Brescia, da Paolo che si occupa del ristorante e degli acquisti e, non ultima, da Maria Grazia, amministratrice.

Tutti e tre i fratelli possono contare ancora sull’aiuto di mamma Alice che, alla scomparsa di papà Giancarlo, seppe prendere saldamente in mano le redini di un’attività che viene definita «totalizzante».

Per molti decenni l’Ambasciatori è stato il buen retiro di molte squadre di calcio, basket e rugby. Oggi il punto forte dell’hotel è senza dubbio il turismo d’affari con il 60% della clientela che è straniera e «la grande soddisfazione - ammettono i fratelli Fantini - di ricevere sempre complimenti per la bellezza della nostra città, che molti scoprono inaspettatamente».

«Siamo ambasciatori, nell’accezione più autentica, del nostro territorio - spiega Alessandro Fantini -. Offriamo infatti solamente vini prodotti nella nostra provincia, piatti della nostra tradizione e, soprattutto, informiamo accuratamente i nostri ospiti su quelle che sono le proposte culturali della città». Dall’inaugurazione del 1967 l’hotel è cresciuto e si è ciclicamente ristrutturato, rinnovato senza mai perdere quell’atmosfera che ti fa vivere un’esperienza con una sua storia originale. Affabilità, professionalità e riservatezza contraddistinguono il lavoro dei quindici collaboratori che accolgono con passione e professionalità. «Il piacere d’ospitare caratterizza ogni nostro sforzo da cinquant’anni - concludono in coro Alessandro e Paolo Fantini -. È un vestito che sentiamo comodo e che intendiamo continuare ad indossare».

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