All'Iveco il corteo per celebrare la Liberazione anticipa il 25 aprile

La commemorazione è partita da via Fiume. Don Fabio Corazzina: «La Resistenza è la scelta dell’umano contro il disumano»
IL 25 APRILE DELL'IVECO
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«La Resistenza è la scelta dell’umano contro il disumano» dice don Fabio Corazzina, parroco di Fiumicello. Le sue parole dal piazzale dell’Iveco in via Volturno arrivano in occasione del 25 aprile e del settantottesimo anniversario della Liberazione (anticipata oggi la ricorrenza): qui si è svolta la tradizionale commemorazione degli operai dello stabilimento di Brescia (e di quello che fu a Gardone Valtrompia), caduti o deportati per aver lottato per la libertà contro il nazifascismo.
 
L’omaggio, organizzato da Comitato provinciale Anpi, Fiamme Verdi di Brescia, sezione Anpi dell’Om Iveco, Cgil, Cisl e Uil, è partito da via Fiume ed è culminato nel piazzale Iveco, davanti al Cippo dei Caduti. 

  • Liberazione, il corteo all'Iveco
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Lucio Pedroni, presidente provinciale dell’Anpi, ricorda come la fabbrica fu allora, come oggi «specchio della società, perché all’interno ci fu l’attivismo antifascista» e quanto ancora ci siano battaglie da combattere per i diritti, per una sanità garantita a tutti in egual modo, per la sicurezza sul lavoro, contro le diseguaglianze sociali e le guerre. «Oggi bisogna resistere con il fiato lungo dei diritti» aggiunge don Corazzina. 

«Chi ha lottato anche qui in fabbrica lo ha fatto per un mondo migliore» rimarca Antonio Bazzani, vicepresidente vicario della Provincia. Laura Castelletti, vicesindaco e sindaco facente funzioni conclude: «L’esperienza unitaria dell’opposizione antifascista e della Resistenza ha messo forti radici a Brescia e in tutto il Paese». 

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