All'Alfa Acciai nei fumi diossine entro i limiti

Le diossine e i furani presenti nei fumi dell'Alfa Acciai di San Polo rientrano nei limiti indicati dalla legge. Un dato che "rassicura" ma che non porta ad abbassare la guardia: con l'azienda vanno pensati monitoraggi periodici "con maggiore frequenza rispetto a quanto fissato dalla Autorizzazione integrata ambientale", mentre va indagata ulteriormente la "variabilità" dei risultati forniti dall'impianto.
Lo sottolinea la struttura bresciana dell'Arpa, che giovedì negli uffici di via Cantore ha incontrato i tecnici di Alfa Acciai.
Occasione dell'incontro la consegna - da parte dell'azienda - dei risultati delle verifiche effettuate il 16, 17 e 18 luglio sul camino E1bis. I risultati sono tutti ampiamente al di sotto della soglia di 0,5 nanogrammi per ogni metro cubo d'aria fissata dalla legge nazionale e soprattutto risultano lontanissimi da quel picco di 4 nanogrammi registrato nel luglio del 2008 ma comunicato dall'Arpa a Provincia, Comune e Asl solo nel maggio scorso.
I risultati clamorosamente anomali di un anno fa quindi restano sullo sfondo mentre viene portato in primo piano quanto può essere fatto d'ora in avanti. "Nel rapporto con l'azienda - spiega il direttore dell'Arpa - abbiamo trovato terreno fertile per una collaborazione efficace. Credo utile che monitoraggi, verifiche, controlli rispetto ai parametri di legge non rimangano solo un momento formale ma diventino uno strumento utile per migliorare il governo dell'attività industriale e il suo impatto sul territorio".
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