Alla Festa non solo musica, anche impegno sociale e ambientale

Chi fermerà la musica? Niente e nessuno, nemmeno il maltempo che ieri ha imperversato nella prima parte del pomeriggio, ma che poi ha lasciato il posto ad una bellissima giornata di caldo e sole. E, se nelle prime ore, la Festa della musica ha stentato un po’ a decollare, tra ondate di vento e scrosci di pioggia, a fare da risonanza alla progressiva schiaritura del cielo è stata la grande onda che ha invaso la città, le periferie, il colle Cidneo. Ragazzi e giovani, tantissimi, ma anche adulti e persone di tutte le età, accomunati da quel linguaggio universale che, appunto, è la musica.

C’è un palco allestito in ogni piazza, dove le band si alternano senza sosta: bastano pochi minuti a piedi per attraversare piazza Vittoria e ritrovarsi in una piazza Duomo con gli affollatissimi tavolini all’aperto e, quindi, nello scorcio a ridosso di piazza Loggia.

Qui il ritmo viene scandito da percussioni e danze di un movimento ambientalista, che sventola striscioni con la «dichiarazione di emergenza climatica e ambientale» e, ancora, un altro colpo di tamburo ed è «l’articolo 9 della Costituzione» a ricordarci la tutela del paesaggio. Un'occasione anche per ribadire l'impegno contro la violenza sulle donne.