Alcol e droga, con l’emergenza sono cresciute le dipendenze
Gli effetti del lockdown prima e dell’emergenza sanitaria poi sono ancora allo studio, ma per gli addetti ai lavori l’impatto sui bresciani vittime di dipendenza è già evidente. E, dati alla mano, l’allarme arriva ancora una volta dall’abuso di alcol e di droghe. Uno degli fattori che più chiaramente connette la pandemia all’acutizzazione delle dipendenze è l’abbassamento della fascia d’età tra chi fa abuso di alcol.
Nel 2021 il Nucleo operativo alcologia di Brescia ha infatti preso in carico 279 persone affette da disturbo di uso di alcol, 88 delle quali mettevano per la prima volta piede in un centro simile. Quasi tutti sono residenti nel Bresciano, ma 22 vengono anche da altre province, mentre 10 sono senza fissa dimora. E a dispetto degli stereotipi, non sono tutti uomini: il 33% dell’utenza è composto da donne. «Anche con i nostri dati viene confermato un abbassamento dell’età tra chi fa abuso di alcol - spiega Vincenzo La Torre, medico coordinatore Noa Brescia -. Circa la metà ha più di 49 anni, ma aumentano le persone nelle fasce 20-24 e 25-34 anni».
Profili
Non a caso, tra gli 88 «nuovi» pazienti (il 70% dei quali è italiano) aumenta la percentuale giovane e diminuisce quella over 49. E poi ci sono i ritorni nei centri dopo aver iniziato un percorso di disintossicazione: se tra il 2018 e il 2020 il numero era in lento ma progressivo calo, nel 2021 è tornato a salire vertiginosamente, con 132 tra nuovi pazienti e ritorni. L’ennesima conferma che l’isolamento ha inciso nella psicologia di migliaia di persone, come conferma l’Osservatorio nazionale Alcol: nel 2020 il 42,34% è arrivato a bere di più.
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Più stratificato e complesso il rapporto tra mancanza di interazioni sociali e assunzione di droga: se nei primi 3 mesi di pandemia il consumo di droga è diminuito, subito dopo c’è stato un effetto rebound, con un mercato che si è riadattato alle esigenze e al contesto sociale. Sono cambiate sostanze, modalità di assunzione e anche modalità di acquisto. A fronte di una riduzione di consumo di Ecstasy e Mdma, è aumentato quello di Benzodiazepine, oppioidi sintetici e droghe psichedeliche e dissociative - assunti quasi sempre in solitudine. Il mercato invece si è fatto meno grigio, con un aumento del ricorso al dark web.
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