Al via la bonifica del Calvesi, 18 mesi per il campo di atletica

Già assegnato l’appalto l’inaugurazione è prevista il 4 agosto, giorno legato al record della Simeoni
Sopralluogo prima dei lavori - © www.giornaledibrescia.it
Sopralluogo prima dei lavori - © www.giornaledibrescia.it
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A quasi due anni dall’approvazione del progetto esecutivo - era il 2 maggio 2017 - partiranno in questi giorni i lavori di bonifica del campo di atletica leggera Calvesi. Il 6 febbraio scorso sono stati assegnati i lavori per la riqualificazione dei 32 mila metri quadrati di area, 23 mila dei quali inquinati da Pcb.

I lavori dovrebbero durare diciotto mesi, salvo complicazioni: il campo di via Morosini dovrebbe essere restituito alla collettività il 4 agosto del 2020. Una data simbolo, visto che coincide con il giorno nel quale Sara Simeoni riuscì a infrangere il muro dei 2 metri in campo femminile nel salto in alto, scrivendo proprio a Brescia una pagina importante della storia dell’atletica: era il 4 agosto 1978. Per la bonifica del Calvesi serviranno 4 milioni e 150 mila euro di investimenti, tutti stanziati dal Ministero dell’Ambiente.

Il risanamento del terreno avverrà secondo quanto previsto dal progetto operativo validato dal ministero, ossia scavando per 50 cm di profondità e, dove non bastasse, approfondendo lo scavo per altri 25-50 cm. I lavori di riqualificazione non riguarderanno la pista di atletica come spiegato da Angelo Capretti, settore Ambiente ed Ecologia del Comune di Brescia: «Pista e impianti sono ancora in buono stato e si è deciso di non toccarli, anche perchè - ha aggiunto - rifare la pista avrebbe comportato un ulteriore esborso di circa 700mila euro».

Rimane il fatto, però, che qualora un giorno si decidesse di dismettere il campo di atletica, il terreno sotto la pista andrà bonificato. La notizia dell’imminente apertura dei cantieri per il Calvesi è stata confermata ieri ai partecipanti al convegno «SiCon - Siti Contaminati. Esperienze negli interventi di risanamento», un workshop di tre giorni organizzato dai gruppi di Ingegneria Sanitaria e Ambientale dell’Università degli Studi di Brescia, dall’Università degli Studi di Catania e dalla Sapienza di Roma, che si è concluso nei giorni scorsi.

Giunto alla decima edizione il SiCon è un’occasione di confronto tra gli operatori del settore, che mette a disposizione dei partecipanti tutto quanto fatto in questi anni nel campo delle bonifiche, con specifico risalto agli aspetti tecnico-operativi. Dopo Roma e Taormina, il convegno è tornato nella nostra città, raggiunta per l’occasione da 300 tecnici specializzati, ingegneri, geologi, agronomi, che ieri mattina, a conclusione della tre giorni, sono stati accompagnati in una visita ad alcuni siti contaminati, bonificati o in via di riqualificazione.

«Brescia non è solo un esempio negativo dell’impatto che può avere l’attività industriale su un territorio - ha affermato l’assessore all’Ambiente del Comune, Miriam Cominelli - ma anche un simbolo di come si possa rimediare a tutto questo, con interventi tecnico scientifici particolari». Il tour ha compreso anche la casina Antonioli dove è stata avviata la sperimentazione del biorimedio, l’uso delle piante nella «ripulitura» dei terreni.

 

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