AiutiAMObrescia: «Distribuite oltre 1 milione di mascherine»

Il delegato Bazzani plaude all’iniziativa di GdB e Fondazione Comunità Bresciana
La Protezione civile è stata attiva su più fronti - © www.giornaledibrescia.it
La Protezione civile è stata attiva su più fronti - © www.giornaledibrescia.it
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«Abbiamo voluto ringraziare pubblicamente il Giornale di Brescia e la Fondazione Comunità Bresciana per l’importante supporto di un’iniziativa che è riuscita a catalizzare la generosità dei bresciani e ovviare ai problemi di reperimento dei dispositivi di protezione individuale». La raccolta ha raggiunto i 16.520.464,44 euro.

Solidarietà. Antonio Bazzani, consigliere con delega alla Protezione civile, al nostro Giornale ha inviato una lettera per sottolineare il valore della concretezza dell’iniziativa. Le prime mascherine consegnate alla popolazione bresciana dai volontari di Protezione civile sono state infatti quelle di aiutiAMObrescia, 224.100 dispositivi giunti alla sala operativa del Broletto tra il 24 marzo e il 2 aprile, consegnate nel giro di poche ore ai comuni e quindi ai cittadini più a rischio. «Ce n’era un gran bisogno - rimarca Bazzani -. Poi sono cominciate ad arrivare quelle delle istituzioni e ad oggi in tutto abbiamo distribuito più di 1,4 milioni di mascherine ai cittadini».

Prima di quei dispositivi, sul nostro territorio erano arrivate appena 2.200 mascherine dalla Regione, dispositivi che erano stati distribuiti ai volontari di protezione civile, per consentire loro di operare con la popolazione abbassando il più possibile il rischio di contagio.  L’intero settore della Protezione civile del Broletto da quasi settanta giorni è concentrato nel coordinamento di sindaci e volontari per garantire il massimo sostegno alla popolazione, stremata da un’emergenza che ha sconvolto interi paesi e distrutto la geografia di quartieri e associazioni.

Anche la grande famiglia della Protezione civile piange i suoi morti: Pietro, Giuseppe, Bepi, Valentino, Gennaro, Ivano, Enzo, Giovanni e altri che non hanno superato questi mesi difficili, stroncati da un virus subdolo che colpisce le fasce più deboli della popolazione. Amici di tanti, rimastri - forzatamente - nelle retrovie in queste settimane di emergenza sanitaria per l’età a rischio, ma sempre pronti a dare una mano, in tempo di pace, in occasione delle manifestazioni di paese, di supporto alle Amministrazioni comunali, o nelle emergenze, durante terremoti e incendi. Rimpianti dalle comunità di appartenenza, che in questi giorni non hanno potuto neanche rendergli il giusto tributo.

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