Aids e Epatite C: dove fare test anonimi e gratuiti in città

Comune, Ats, Civile, Università degli studi e altre realtà insieme per informare e non solo: quattro giorni all'insegna della prevenzione
HIV: 3,2 BRESCIANI SU 1000 NE SONO AFFETTI
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Aids ed Epatite C non si devono considerare malattie del passato, così come non si deve pensare che siano incurabili. Anzi. Grazie alla scienza ci sono «armi potenti contro entrambe. Nel caso dell’Hiv si può arrestare il progredire della patologia, nel caso dell’Hcv si può guarire». Ma è fondamentale la prevenzione.

Si muove in quest’ottica l’iniziativa «Hiv e Hcv ci riguardano. Io ho fatto il test e tu?», promossa dal Comune (che ha aderito alla partnership globale Fast track cities) insieme ad Ats, Università degli Studi, Fondazione e Asst Spedali Civili e altre realtà del territorio come Croce Bianca, Il Calabrone, Cooperativa di Bessimo, Arcigay Orlando e i Comuni di Castegnato e Ospitaletto.

Come funziona

Si tratta di un’azione di informazione e sensibilizzazione sulle due patologie ma anche di testing tra la popolazione. È articolata in quattro momenti differenti - ha spiegato la consigliera comunale con delega alla Sanità, Donatella Albini -: oggi dalle 12 alle 15 al parcheggio di Medicina, vicino alla fermata metro Europa, gli studenti maggiorenni che lo vorranno, potranno - al mezzo della Croce Bianca - sottoporsi ai test»: un piccolo prelievo di sangue (con semplice pungidito) per conoscere se si è positivi al virus dell’Aids e un tampone salivare per sapere se si è positivi al virus dell’Epatite C.

Domani il camper/ambulanza sarà dalle 17 alle 20 alla Casa delle associazioni di San Polo, giovedì dalle 17 alle 20 al parco La Rosa blu di via Milano, mentre venerdì sera è in programma un’uscita lungo le strade della città dov’è praticata la prostituzione insieme all’unità mobile antitratta. È garantito ovviamente l’anonimato.

Lo screening

Foto di gruppo in occasione della presentazione dell'iniziativa - © www.giornaledibrescia.it
Foto di gruppo in occasione della presentazione dell'iniziativa - © www.giornaledibrescia.it

«Dall’Epatite C si può guarire, anzi, uno degli obiettivi è la sua eradicazione entro il 2030 - ha evidenziato il professor Francesco Castelli, dell’Unità operativa Malattie infettive e tropicali degli Spedali Civili -. Per questo è importantissima la prevenzione, e in quest’ottica va la decisione del Ministero della salute e della Regione di promuovere uno screening con test gratuito per l’Hcv nella popolazione nata tra il 1969 e il 1989». A breve, a chi - nato tra il 1969 e il 1989 - si presenterà in una struttura pubblica per fare dei normali prelievi per esami del sangue, verrà chiesto se vorrà fare anche il test per l’Epatite C.

«Nel caso in cui si dovesse risultare positivi, il paziente verrà preso in carico dal servizio specialistico per la terapia», ha aggiunto Laura Lanfredini, direttore sanitario di Ats.

I dati

Il direttore generale di Ats Brescia, Claudio Sileo, ha riferito i dati sulle due patologie nel Bresciano. «In base al numero di esenzioni possiamo dire con attendibilità, che nel 2020 c’erano 3.810 assistiti Hiv positivi. Pari a 3,2 ogni mille abitanti. Nel 2003 l’incidenza era del 2,2 assistiti ogni mille abitanti». Il 71% dei positivi è maschio, l’età media è di 53 anni per i maschi e 51 per le femmine; e tra i maschi positivi sono più numerosi gli italiani rispetto agli stranieri, mentre tra le donne è il contrario. In città l’incidenza è di 3,9 positivi ogni mille abitanti, mentre punte di 4 si registrano nella zona di Palazzolo e della Franciacorta.

Sul virus Hcv i dati sono meno attendibili, ma si contano 8.462 positivi nel 2020, con una incidenza a Brescia di 7,9 positivi ogni mille abitanti: il 53% sono maschi e il 47% femmine. L’età media è di 59 anni per i maschi e di 67 per le femmine. E anche in questo caso l’incidenza sale a 9,9 nella zona Ovest della provincia ai confini con la Bergamasca.

La rete

«Le prospettive terapeutiche per Hiv e Hcv sono reali - ha sostenuto Camillo Rossi, direttore sanitario Asst Spedali Civili -. Si parla di stop alla malattia nel primo caso, di guarigione nel secondo, cosa impensabile fino a sei anni fa. Ora serve dare continuità alle iniziative di testing, e per questo noi ci siamo». È stata infatti la Fondazione Spedali Civili a provvedere all’acquisto dei test per le quattro giornate bresciane. A testimoniare la loro adesione convinta all’iniziativa erano presenti Umberta Salvadego presidente di Croce Bianca, Louise Bonzoni di Arcigay Orlando, Gessica Gosetti del Calabrone e anche il sindaco di Ospitaletto, Gianbattista Sarnico.

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