Agriturismi, il ponte del 2 giugno? Speranza di rilancio

Le 340 strutture bresciane sperano in una buona risposta dei turisti e negli aiuti di Stato e Regione
Nella nostra provincia le strutture sono numerose ed in ogni zona del territorio - Foto © www.giornaledibrescia.it
Nella nostra provincia le strutture sono numerose ed in ogni zona del territorio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il ponte del 2 giugno per il rilancio del settore dell’ospitalità degli agrituristimo, che nelle scorse settimane avevano ripreso l’attività prima con la vendita a domicilio, poi con quella da asporto. Per il rilancio, però, servono anche «interventi strutturali, liquidità con garanzie pubbliche ed iniziative per inventivare il turismo rurale», dice Cia Agricoltori italiani, mentre il presidente di Confagricoltura Lombardia, il bresciano Gianluigi Vimercati Castellini, dopo aver sottolineato che la nostra provincia dispone di ben 4.300 posti letto (poco meno di un terzo dell’intera regione) e 340 strutture che offrono il servizio di ristorazione, ricorda: «La nostra ricetta per la ripartenza sono gli spazi ampi ed all’aperto che contraddistinguono ogni azienda agricola che unisce la produzione agroalimentare ai servizi di pernottamento e ristorazione, grazie soprattutto agli accessi indipendenti negli appartamenti singoli a fianco delle nostre cascine».

Ristorazione. C’è voglia di ripartenza in tutta la provincia e non manca qualche timido segnale positivo, come le telefonate dalla Germania alle strutture del Garda per il mese di luglio, oppure con quelle di richieste per cene o pranzi durante questo lungo ponte che apre il mese di giugno, per il quale sono già arrivate anche le prime prenotazioni. Ma questa deve essere una tendenza generale per la prossima estate, come dice Domenico D’Amato, responsabile Est Lombardia della Cia: «Ci auguriamo che le persone riacquistino fiducia e tornino negli agriturismi».

 

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