Aggredita dal padre per il video su TikTok, il genitore: «Il velo non c'entra»

La 16enne egiziana è in una comunità protetta in attesa di essere sentita in Procura
Studentesse di origini diverse in una scuola della città - © www.giornaledibrescia.it
Studentesse di origini diverse in una scuola della città - © www.giornaledibrescia.it
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Per lui non è successo nulla di grave. Anzi, ha provato a far credere che il caso fosse già rientrato. «Arriverà a casa presto» garantiva ieri il padre di origini egiziane accusato di lesioni sulla figlia 16enne che ha picchiato dopo aver visto un suo video su Tik Tok in cui la ragazzina non indossava il velo.

«Mi sono arrabbiato perché non voglio che faccia filmati sui social. Il telefono cellulare glielo ho regalato io, ma alcune cose sa che non mi vanno» ha detto il giorno dopo i fatti, ammettendo l’aggressione fisica. Ma poi l'uomo, 44 anni e da tempo cittadino italiano, si è difeso: «Il velo non c’entra. Mi ha fatto solo arrabbiare per il video pubblicato su Tik Tok».

La giovanissima - la più grande di cinque fratelli - ha invece raccontato altro ai carabinieri e ai soccorritori che domenica sera sono intervenuti in un quartiere ad ovest della città. Con i lividi sul volto e i vistosi graffi sul collo - inequivocabili per medici e infermieri - ha fatto mettere a verbale che è tutta una questione culturale e di intolleranza verso lo stile di vita occidentale. Ha spiegato che il padre l’ha più volte colpita perché non accettava che si fosse mostrata in pubblico e sui social senza indossare il velo. E non sarebbe stata la prima volta che la ragazza veniva picchiata dal genitore.

L’indagine

Nel video incriminato l’adolescente, che frequenta un istituto tecnico della città, ballava con alcuni coetanei, senza il copricapo islamico e vestendo anche una maglia corta che lasciava intravedere l’ombelico. Un video che ora è nelle mani degli inquirenti che hanno sequestrato il cellulare della ragazzina, ma anche del genitore. Il padre è stato infatti avvisato da alcuni parenti che vivono in Egitto e che, intercettando in rete il filmato, hanno pensato di avvertire il 44enne a Brescia.

Il pestaggio è avvenuto sotto gli occhi della moglie e alla presenza anche dei fratellini e delle sorelline più piccole della 16enne che erano in lacrime quando sono intervenute le forze dell’ordine. Sono stati i carabinieri a portare fuori da casa l’adolescente, trasportata in Poliambulanza dove i medici del Pronto soccorso hanno medicato la ragazzina e giudicato le ferite guaribili in due settimane. In comunità. Di certo la 16enne non torna a casa. Anche e soprattutto per sua volontà.

I militari dell’Arma, coordinati dal pm di turno Federica Ceschi che poi trasferirà gli atti ai colleghi del dipartimento soggetto deboli, l’hanno infatti accompagnata in una struttura protetta. Lontano dal contesto familiare, dal padre e anche dalla madre che la ragazzina non ha voluto vicino a sè nemmeno in ospedale. Nei prossimi giorni l’adolescente sarà riascoltata alla presenza di uno psicologo. Gli inquirenti vogliono anche fare piena luce sulla situazione complessiva del nucleo familiare di origini egiziane.

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