Aeroporto, un altro passo verso l'accordo
Una lettera d’intenti. Firmata da tutti gli attori del tavolo tecnico varato lo scorso luglio tra Brescia, Verona e poi esteso a Trento, per capire come e a che condizioni Brescia possa entrare nella compagine azionaria della Catullo di Verona, che ora controlla l’aeroporto D’Annunzio di Montichiari e il Catullo di Villafranca.
A sottoscrivere il documento, atto preliminare all’accordo definitivo, sono stati nella mattinata i presidenti delle tre Province di Brescia, Verona e Trento – rispettivamente Daniele Molgora, Giovanni Miozzi e Lorenzo Dellai -, i due vertici delle Camere di Commercio di Brescia e Verona – Franco Bettoni e Alessandro Bianchi -, i numeri uno di Aib, Giancarlo Dallera, di ABeM, Giuliano Campana e il sindaco di Verona, Flavio Tosi.
In una mattinata, in cui non è mancata qualche tensione, è stato così siglato l’atto che ora andrà a tutti i rispettivi organi collegiali dei singoli attori per l’avvallo finale. L’incontro in cui dovrebbe tenersi la firma definitiva, destinata salvo imprevisti a sancire la pace tra Brescia e Verona, è fissato fra tre settimane.
Sui contenuti della bozza d’intesa è mantenuto il riserbo più assoluto. Ma sulle indiscrezioni emerse nei giorni scorsi non vi sono state smentite: il sistema Brescia dovrebbe investire complessivamente 20 milioni di euro (soldi che confluirebbero nella holding Catullo per mezzo di un aumento di capitale) per passare dall’8,4% attuale al 25% della capogruppo, ottenendo così due consiglieri nel cda di cui uno con la carica di vice presidente e la delega al D’Annunzio. Se all’intesa si arriverà si vedrà nelle prossime settimane. “Le linee guida emerse dal tavolo tecnico sono state condivise da tutti” è però il commento ottimistico emerso dai protagonisti dell’incontro.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato