Addio al dott. Matricardi, primario a Manerbio

«Una perdita gravissima per il mondo della medicina e della scienza». Così il chirurgo Francesco Puccio ha definito la prematura scomparsa di Luigi Matricardi, avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì. Gigi, come era famigliarmente chiamato, è morto di infarto all’età di 59 anni appena compiuti, l’altra notte, dopo aver trascorso la serata in compagnia della famiglia - la moglie Chiara Montini, i figli Francesco Nicola e Costanza - al termine di una giornata di intenso lavoro. La signora Chiara è nipote di Papa Paolo VI: suo padre Francesco era, infatti, fratello di Giovanni Battista, il Papa bresciano.

Gigi Matricardi era direttore del Dipartimento dei Servizi dell’azienda ospedaliera di Desenzano (presidi ospedalieri di Desenzano, Manerbio e Gavardo) e responsabile della Radiologia diagnostica ed interventistica di Manerbio.

«Professionalmente era il numero uno - continua Puccio -.Nell’ecografia e angiografia interventistica era in grado di risolvere situazioni molto complesse; non sono stati rari i casi in cui è riuscito a rimuovere la massa tumorale con l’ago attraverso biopsie mirate, ma era molto esperto anche nella rivascolarizzazione dei vasi».

Anna Guarneri, allieva di Gigi Matricardi ed amica di famiglia da molti anni, è commossa. «Ci sentiamo persi» dice, con la voce incrinata dal dolore e dalla sorpresa per una dipartita così repentina. «Lui avrebbe forse voluto una morte così, improvvisa. Ma di certo non a 59 anni. Senza retorica, posso dire che lascia un vuoto difficilmente colmabile, sia sotto il profilo professionale sia sotto quello umano. Lui sapeva infondere in tutti i suoi collaboratori una grande sicurezza, perché era bravissimo. Tecnicamente - aggiunge la dott. Guarneri - aveva affinato le sue capacità di ecografia interventistica alle Molinette di Torino. Umanamente, accoglieva i pazienti dedicando loro tutto il tempo e l’attenzione necessari per diagnosticare e risolvere il problema»

I funerali di Gigi Matricardi si celebrano oggi, sabato, alle 14,30 nella parrocchiale di Bovezzo, paese in cui risiedeva insieme alla famiglia.