Accerchiata e palpeggiata in centro: «Paralizzata dal terrore»

Paralizzata dalla paura, talmente sotto shock da non riuscire a raccontare a nessuno, per ore, neppure alle amiche quello che le era successo. Ma comunque determinata, la mattina dopo, a rendere pubblica la vicenda perché si vigili maggiormente e tutte le giovani donne sole stiano attente. «Credo sia stato il momento peggiore della mia vita, ero terrorizzata avrei fatto qualunque cosa per non essere lì».
Sabato sera, tra le 22.30 e le 22.40 la 28enne bresciana, che vive in Valtrompia, è stata prima palpeggiata da un uomo e poi accerchiata da un branco di sette o otto ragazzini che volevano fare lo stesso e solo il provvidenziale intervento di due persone di passaggio le ha dato l’occasione per fuggire e raggiungere le amiche in pizzeria: «Ma a loro non ho detto niente per tutta la sera, mi sentivo confusa e non volevo rovinare il sabato di tutti. Non ho dormito tutta la notte e mi sono svegliata terrorizzata e solo riflettendoci a lungo mi sono decisa a farmi avanti e prendere contatto con le forze di polizia. Non c’era nessuno che poteva aiutarmi, avrei voluto trovare una pattuglia e potermi sentire al sicuro».
La ricostruzione
La ragazza si è poi messa in contatto con la Polizia Locale di Brescia che ha ascoltato il suo racconto e poi acquisito le immagini delle telecamere di tutta la zona per trovare riscontri ed elementi utili ad identificare le persone coinvolte. É la stessa giovane donna a raccontare quello che le è accaduto: «Ero con delle amiche e volevamo cenare in locale di piazza Loggia. Così mentre loro prendevano il tavolo io ho colto l’occasione per arrivare in corso Mameli e prendere le sigarette al distributore automatico». Un tragitto di poche centinaia di metri nel cuore del centro storico in un orario in cui decine di persone stavano passando.
«Un uomo solo, con un giubbino blu con una riga rossa mi ha sorpreso alle spalle, mi ha palpeggiato nelle parti intime e poi si è allontanato, ero spaventata e incredula, non sapevo cosa fare». Una scena che probabilmente non è sfuggita ad un gruppo di ragazzi poco distante. «Era una compagnia mista, italiani e stranieri ma nessuno aveva più di vent’anni. Li ho sentiti chiaramente dire "accerchiamo quella ragazza" e in un attimo li ho avuti addosso».
Il terrore la paralizza: «Volevo solo non essere lì, non sono riuscita a fare nulla. Per fortuna in quel momento passavano due ragazzi che hanno urlato qualcosa, di lasciarmi stare». Un intervento provvidenziale: «Il gruppo si è diradato e sono riuscita ad allontanarmi». Ma l’incubo, purtroppo, era appena cominciato. La ragazza, spaventata e incapace di prendere una decisione, resta fuori dal locale per qualche minuto, non riesce a chiamare nessuno, non riesce a parlare con nessuno. «Per tutta la sera ho fatto finta di niente mentre eravamo in pizzeria. Poi però non ci sono più riuscita e sono andata a casa. Vorrei che tutti sapessero perché ci siano più controlli e presidio di polizia».
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