A settembre torna la ChildrenWindCup, col progetto «Realtà virtuale»

La regata benefica in favore dell'Abe sarà preceduta da una raccolta fondi per proporre ai bambini un gioco che gli eviti l'anestesia totale
LA CHILDRENWINDCUP DI ABE
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Torna con la 17esima edizione il 17 settembre la ChildrenWindCup, la regata benefica in favore dell'Abe, associazione bambino emopatico. La manifestazione, che si terrà come da tradizione al Circolo Vela Gargnano, permetterà ai bambini di passare una giornata in libertà e serenità.

Il 14 settembre il preludio, con una cena di Gala al bar l’Aldo in via Aldo Moro in città, durante la quale si comincerà a raccogliere fondi per il progetto «Realtà virtuale»: «Tutti i bimbi malati hanno bisogno di un accesso venoso centrale – spiega Rosanna Ceresoli, Coordinatore infermieristico Civile -. Da questo tubicino fanno la chemioterapia e i prelievi senza dover essere continuamente bucati. È un catetere fondamentale. Fino a qualche anno fa venivano inseriti con l’anestesia totale. Con la realtà virtuale, attraverso un gioco si distraggono e possono affrontare l’intervento senza anestesia totale, solo con una leggera anestesia locale. Abbiamo già fatto 4 operazioni in questo modo, con grande successo, ne abbiamo in programma molte altre. Al congresso di pediatria a Roma lo presenteremo, perché non è mai stato fatto per i bambini, siamo i primi».

E così la 17esima edizione della ChildrenWindCup sarà ancora una volta fonte di speranza per centinaia di bambini e per le loro famiglie: «Siamo arrivati al 90% di guarigione – dice il dottor Porta - . È una battaglia dura, un vissuto difficile, ma davanti c’è la vita. I miglioramenti sono avvenuti perché abbiamo sempre avuto accanto Abe grazie a loro oggi siamo arrivati a 700 trapianti eseguiti, abbiamo tre medici in più e una qualità della vita dei pazienti molto alta».

La Children, che si terrà in un'unica giornata e che vedrà anche eventi collaterali di musica e gioco, aiuterà Abe nel suo importantissimo supporto: «Cerchiamo di agevolare i medici nel loro lavoro – dice Luciana Corapi, presidente di Abe - . Accogliamo i pazienti nelle nostre case, mandiamo infermieri a domicilio per evitare il ricovero in ospedale. Ma facciamo tutto questo grazie anche ai bresciani: ringrazio ogni goccia che ci arriva dai loro: hanno un cuore enorme».

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