A Gussago, raccolta firme per ripristinare lo scuolabus: famiglie schierate

Per alcune famiglie pedibus e carpooling non bastano: il problema si pone soprattutto per le zone del paese più decentrate
Il pedibus ha delle vere e proprie fermate dove si «raccolgono» i bimbi
Il pedibus ha delle vere e proprie fermate dove si «raccolgono» i bimbi
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Cambiare e tornare al passato, almeno per chi vuole. La scelta del Comune di puntare sulla mobilità dolce per il trasporto scolastico, ha acceso, infatti, il dibattito in paese. Alcuni genitori lamentano difficoltà nella fruizione dei servizi forniti attualmente - pedibus, il bicibus e il carpooling (la condivisione del viaggio casa-istituto e istituto-casa in automobile) - e caldeggiano un ritorno allo scuolabus.

Il problema

Presto l'argomento finirà in consiglio comunale. Si è infatti mosso Stefano Quarena, esponente dell’opposizione di centrodestra, che già in campagna elettorale aveva sollevato critiche sull’argomento e che si farà portavoce della raccolta firme indetta in queste ore - sono oltre 200, finora, le adesioni - per richiamare la Giunta ad un ripensamento o ad una ricalibratura del servizio.

«Il problema si pone soprattutto per quelle zone del paese più decentrate rispetto ai plessi scolastici - spiega Quarena - e quindi per coloro che, privati del servizio di scuolabus ed impossibilitati a recarsi a piedi a scuola (sia a causa della distanza casa-scuola, sia per problemi di tempo ed orari), si vedono oggi costretti a muoversi utilizzando l’automobile (quando è disponibile: alcune famiglie hanno una sola auto che viene utilizzata dai genitori per recarsi al lavoro in orari che non combaciano con quelli scolastici). A ciò si aggiunga che per molti il servizio di pedibus non è fruibile».

Mobilità

Attualmente il servizio di scuolabus è rimasto attivo per la scuola secondaria di primo grado Venturelli, per le scuole dell’infanzia (con esclusione dell’asilo Nava) e alle primaria Rodari, nella frazione di Navezze. Il progetto che prevede un’integrazione tra il servizio di carpooling e quello di pedibus era partito nel 2019.

«Alcuni genitori hanno riferito di aver iscritto il proprio figlio al pedibus ma di essere impossibilitati a effettuare il servizio come volontario e di essersi quindi trovati senza una soluzione per il trasporto del figlio a scuola. A fronte di questa richiesta di aiuto è sembrato doveroso per il nostro Gruppo Consiliare - dice Quarena - farsi portavoce, come già accaduto in passato, del problema e provare a sollecitare il Comune affinch garantisca ai bambini di tutte le scuole primarie del paese la possibilità di recarsi a scuola utilizzando il servizio di scuolabus che potrà, ovviamente, essere sempre affiancato dal servizio di pedibus».

«Una scelta etica, sostenibile ed economica sia per i genitori che per l’ente locale»: spiegava così l’Amministrazione la scelta di rispolverare il progetto iniziato nel 2019 e poi proseguito a singhiozzo negli anni successivi a causa della situazione pandemica. Le adesioni ai servizi di trasporto attivati hanno registrato, secondo l’Amministrazione, un incremento a partire dallo scorso anno, con l’iscrizione di 25 equipaggi per un totale di 68 bambini. Le risposte ufficiali alla richiesta dello Scuolabus, da parte della Giunta Coccoli, arriveranno nel Consiglio Comunale, in programma nelle prossime settimane.

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