A Brescia tornano a crescere tutti i reati, boom dei crimini informatici: +35%

Francesco Alberti, Elio Montanari
In aumento anche i furti nella abitazioni dopo lo «stop» della pandemia: 3mila denunce nel 2021
La crescita dei reati va di pari passo con la digitalizzazione della nostra vita - Foto © www.giornaledibrescia.it
La crescita dei reati va di pari passo con la digitalizzazione della nostra vita - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La pandemia, oltre che una tragedia la cui coda è ancora purtroppo tra noi, è stata un tempo sospeso, il lockdown ci ha rinchiuso in casa limitando la nostra vita quotidiana per il bene nostro e di tutta la società. Tra i pochi aspetti positivi di quella situazione c’era stato il crollo dei furti in abitazione, magra consolazione certo, ma comunque qualcosa. Passata la fase più buia dell’emergenza la nostra vita è tornata alla normalità, anche sul fronte delinquenziale.

Nel 2021, infatti, i reati denunciati nel territorio provinciale sono stati 39.585, più rispetto alle 33.818 denunce al 2020, ben al di sotto delle 43.395 registrate nel 2019. In altri termini i delitti denunciati nel 2021 sono 5.767 in più rispetto al 2020, pari al +17,1% e, tuttavia, restano 4.285 in meno rispetto al dato del 2019, pari al -9,8%. Giova inoltre considerare che la gran parte di questo aumento, ben 5.005 denunce, è dovuto all’impennata dei delitti informatici. Dopo anni di discesa costante, nel 2021, si registra, quindi, un leggero aumento che non sembra tuttavia contraddire la dinamica generale.

I dati

Come appunto prevedibile, nel 2021, tornano ad aumentare i furti nelle case dei bresciani. Male, quindi, se prendiamo come riferimento le 2.417 denunce per furto in abitazione del 2020, poiché, nel 2021, questa salgono a 3.145, con un aumento di 728, pari al +30,1%. Meno male se, considerando l’eccezionalità della fase acuta della pandemia, avanziamo un raffronto con il dato del 2019, quando si denunciarono 4.099 furti in abitazione. In questa prospettiva il dato del 2021, appare in linea con la riduzione dei casi di denuncia di questa orribile fattispecie di reato. Infatti nel 2021 le denunce sono state quasi un migliaio in meno (954) rispetto a prima della pandemia, e si sono ridotte di quasi un quarto (-23,3%). Bene.

Perché se tutti i reati sono odiosi, per definizione, il furto in abitazione rappresenta la violazione di uno spazio, quello della nostra casa, che dovrebbe costituire una sorta di «zona franca» in cui ciascuno deve essere e sentirsi al sicuro. Va detto che questo reato, dopo il picco toccato, nel 2016, con 5.764 denunce in provincia di Brescia, negli ultimi anni segna una certa riduzione, in parallelo con la generale riduzione della delittuosità registrata nel nostro territorio, come nel resto del Paese. I furti in abitazione scendono sotto quota 5 mila nel 2018, superano di poco quota 4 mila nel 2019 per scalare nettamente nel 2020, anno in cui le denunce si fermano a 2.417 e superare quota 3 mila nel 2021. Ancora tanti.

Mondo digitale

Sul fronte dei delitti informatici, le denunce, come ci raccontano puntualmente le statistiche del Ministero dell’Interno, crescono proprio negli ultimi anni. In provincia di Brescia le denunce relative a delitti informatici salgono dalle 207 del 2015 alle 1.014 del 2019, aumentano a 1.334, nell’anno della pandemia, per arrivare a 1.803 nel 2021. Si tratta, restando al confronto tra le due ultime annualità, di un incremento notevole: +469 denunce, pari al +35,2%.

Vengono definiti reati informatici, o (cyber crimes), tutti quelli commessi nell’utilizzo di tecnologie informatiche o telematiche e possono essere definiti come il risvolto negativo dello sviluppo tecnologico. I reati informatici vengono commessi da «chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico, telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno». Insomma ci troviamo in un mondo digitale, dove tutto gira intorno a questa nuova dimensione dove si sviluppano delle attività, quali, ad esempio, l’e-commerce, l’e-government, l’home-banking, il trading online che consentono di rendere più efficiente la società nel suo complesso, ma, al contempo, la rendono estremamente net-centrica e, a differenza di quasi tutte le fattispecie di reato, aumentano i delitti informatici.

Ovviamente il dato provinciale si spalma in misura assai articolata nei 205 comuni della provincia con i delitti informatici che si estendono a macchia d’olio nel territorio bresciano. Infatti se nel 2019 in 140 comuni non si registra alcuna denuncia di delitto informatico nel 2021 i centri «immuni» sono stati 121. Nell’anno in esame, tuttavia, in una cinquantina di comuni le denunce non arrivano alla doppia cifra ma sono 33 i centri bresciani con più di 10 denunce per delitti informatici che in 9 casi superano le 50 unità.

Il maggior numero di denunce, nel 2021, si registra, come prevedibile nel Comune di Brescia, con 354 delitti informatici, uno in meno rispetto all’anno precedente. Aumentano nettamente i delitti informatici a Desenzano, con 263 denunce contro le 80 del 2020 così come a Chiari, dove questi reati aumentano dai 18 casi del 2020 ai 99 del 2021. Stessa dinamica anche a Bedizzole che vede raddoppiare le denunce per delitti informatici (da 30 a 61), Verlanuova (da 38 a 54), Ghedi (da 44 a 52) e Cedegolo, con un aumento record dalle 22 denunce del 2020 alle 53 del 2021.

Una fattispecie di reato in espansione, tutta da indagare, con l’unica certezza della sua crescente pervasività. In un quadro che si tinge di tinte ancora più fosche se, oltre ai delitti informatici, si considerano anche le truffe e frodi informatiche arrivate, nel 2021, a superare le 6 mila denunce in provincia di Brescia (6.379) a fronte delle 4.853 del 2020 con un incremento, anche in questo caso nell’ordine del 31,4%.

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