A Brescia sempre meno sposi, riti civili oltre il 50%

Continua il suo iter il disegno di legge sul divorzio breve, che deve passare in Senato dopo l’approvazione da parte della Camera. La riforma - secondo cui il matrimonio può essere sciolto dopo sei mesi di separazione se consensuale, o dopo un anno se giudiziale - riguarda anche i coniugi che sono già separati ma non hanno ancora maturato i tre anni previsti dalla legge in vigore dal 1970. Significa che oltre 200mila coppie italiane potrebbero chiedere subito lo scioglimento del matrimonio, come ha stimato il Sole 24 Ore sulla base degli ultimi dati del ministero della Giustizia, risalenti al 2012. Nel distretto di Corte d’appello di Brescia, la nuova tempistica potrebbe incidere su 10.500 separazioni: 8mila consensuali e 2.500 giudiziali.
Si vedrà. Per ora, quel che è certo è che a Brescia ci si sposa sempre meno. La tabella elaborata dall’Unità di staff Statistica del Comune lo mostra in modo inequivocabile: nell’ormai lontano 1978 in città furono celebrati 1.231 matrimoni, scesi - tra alti e bassi - a 1.060 nel 1995 e poi progressivamente arrivati a 487 nel 2012 (anno al quale pure si fermano i dati comunali, in attesa di essere aggiornati con gli ultimi dell’Istat).
Il tasso di nuzialità (ovvero il rapporto tra i matrimoni celebrati e la popolazione media) è diminuito dal 3,8 del 2007 al 2,5 del 2012.
Parallelamente al calo dei matrimoni si assiste a un aumento dei matrimoni civili e dei matrimoni misti. Per quel che concerne il tipo di matrimonio - civile o religioso - va però segnalato che tra il 2011 e il 2012 si è verificata una lieve inversione di tendenza: i matrimoni religiosi sono aumentati sia nel 2011 (passando da 204 a 214) sia nel 2012 (da 214 a 234) con il risultato di una diminuzione della percentuale di quelli civili (dal 52,8% al 52%) che restano comunque più della metà.
Nella Brescia sempre più multietnica, poi, crescono i matrimoni in cui almeno uno dei coniugi è di cittadinanza straniera: nel 1995 erano pari all’8,4% del totale, nel 2012 al 26,1%. L’andamento mensile dei matrimoni indica infine che il mese col minor numero di celebrazioni è gennaio. Il preferito dagli sposi, invece, è settembre.
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