A Brescia il vaccino AstraZeneca dato a 90mila persone

Per nessuno è stata segnalata una grave reazione avversa Fontana: «Da aprile solo over 60»
Il vaccino AstraZeneca
Il vaccino AstraZeneca
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Sono quasi novantamila i bresciani ai quali è stato somministrato il vaccino AstraZeneca, pari a circa il 15% del totale dei vaccinati. In Regione Lombardia ha avuto AstraZeneca il 20,61% dei quasi 4,8 milioni che hanno ricevuto la prima dose. Dunque, nel complesso, per quasi un milione di persone nella nostra Regione è stato utilizzato il farmaco prodotto dall’azienda anglosvedese.

Solo una parte di queste hanno un’età inferiore ai 55 anni, perché tali erano le raccomandazioni iniziali dell’Agenzia italiana del farmaco.

Da metà febbraio, la fascia di età è stata ampliata fino ai 65 anni. Poi, l’8 aprile un ulteriore cambio di passo. Così scriveva il ministero della Salute: «Il vaccino Vaxzevria (AstraZeneca, ndr) è approvato a partire dai 18 anni di età. Sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce di età più avanzate, ne raccomanda un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni. In virtù dei dati ad oggi disponibili, chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria, può completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino».

A questa raccomandazione si è attenuta Regione Lombardia. Il presidente Attilio Fontana: «Non abbiamo mai fatto Vax Day dedicati ai giovani, quindi il problema per noi non si è posto. Noi seguiamo le indicazioni e, dato che le indicazioni suggeriscono di non utilizzare AstraZeneca sotto una certa età, noi non lo utilizziamo. Comunque, siamo sempre rispettosi dlele indicazioni che ci vengono date dal Commissario e dal Comitato tecnico-scientifico nazionale».

La prima consegna di AstraZeneca ai centri vaccinali della provincia di Brescia è avvenuta il 9 febbraio scorso, con circa 4.500 dosi. L’ultima è stata tra venerdì e domenica scorsi con quasi trentratremila dosi per il Bresciano, necessarie soprattutto per i richiami a coloro che erano stati vaccinati con AstraZeneca. Non risultano segnalazioni di eventi avversi di grave entità da parte di persone alle quali nella nostra provincia è stato somministrato il controverso vaccino. Gli esperti si sono pronunciati ieri anche sulla seconda dose: «In questo momento chi ha fatto la prima dose con un vaccino è bene che faccia la seconda dose con lo stesso vaccino. Ciò perché le prove sperimentali che hanno portato all’approvazione di questi vaccini sono state fatte sulla somministrazione di due dosi per lo stesso vaccino e hanno dimostrato adeguate condizioni di sicurezza e di protezione» ha affermato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute. Sulla stessa linea il virologo Fabrizio Pregliasco e l’infettivologo Massimo Andreoni, secondo i quali gli eventi avversi rari si sono verificati essenzialmente dopo la prima dose ed il rischio è bassissimo.

Una conferma arriva dal V Rapporto Aifa di Farmacovigilanza sui Vaccini Covid: i casi di trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con AstraZeneca sono in linea con quanto osservato a livello europeo, ovvero un caso ogni 100mila prime dosi somministrate e prevalentemente in persone con meno di 60 anni. Nessun caso è stato segnalato dopo la seconda dose. Complessivamente a livello nazionale, su tutti i vaccini, sono 66.258 le segnalazioni di eventi avversi su un totale di 32.429.611 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 204 ogni 100.000 dosi), di cui il 90% per eventi non gravi.

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