A 95 anni Luciana entra in casa di riposo per fare la volontaria

La «maestra Togni», come è conosciuta in paese, ancora oggi è una colonna portante per la Rsa Almici
In gita. Luciana durante un’iniziativa con la Rsa
In gita. Luciana durante un’iniziativa con la Rsa
AA

Grinta da vendere, carattere indomito, e una presenza nella vita quotidiana del paese, che a 95 anni compiuti (in questo caso per lei dirlo è un vezzo), pur essendo tra le signore più anziane di Rezzato, sente ancora il bisogno di essere d’aiuto al prossimo, spendendosi come volontaria, nella locale casa di riposo Almici. In paese è per tutti la «maestra Togni», di nome fa Luciana. Ancora oggi ricopre il ruolo di vicepresidente dell’Associazione di volontariato Amici della casa di riposo, che raggruppa un centinaio circa di volontari.

La maestra ancora oggi mette a disposizione il proprio tempo due volte alla settimana (ma se serve anche di più) per gli ospiti della struttura. Quasi tutti sono addirittura più giovani di lei. Accompagnata dalla fedele amica Anna Silvestri, la maestra arriva a Casa Almici puntuale come un orologio svizzero il martedì pomeriggio e il venerdì mattina, per prestare la sua opera. In particolare affianca le animatrici nell’organizzazione e nello svolgimento dei vari giochi soprattutto del centro diurno. Mentre si cala nel suo vecchio ruolo di maestra, il venerdì pomeriggio, quando passa alla lettura minuziosa del nostro giornale, commentando le notizie più significative e coinvolgendo tutti in discussioni a volte anche accese.

Presenza costante. Sino a dieci anni fa era stata presidente dell’associazione con una presenza costante: era lei che sovrintendeva all’organizzazione di tutte le iniziative, specialmente quelle per gli ospiti. Tra le cose che più colpiscono di Luciana è la voce: ha mantenuto il timbro di chi a scuola doveva tenere a bada decine di ragazzini esuberanti (in molti ricordano ancora le sue mitiche sfuriate!): difficilmente qualcuno prova a contraddirla.

Punto di riferimento. Se si vuole essere certi della buona riuscita di qualsiasi iniziativa che veda al primo posto il benessere di qualcuno, o la necessità di porre mano a qualche opera che riguardi la vita comunitaria, e non si parla solo della casa di riposo ma in generale, basta coinvolgerla. Da subito si mette in moto il ciclone che c’è in lei, e allora non ce n’è per nessuno. Tallona, insiste, telefona, chiede, esige, insomma si butta a capofitto in qualsiasi cosa, con quello spirito che la rende unica, sino ad arrivare a meta. È amata e stimata da tutti, perché la cifra di questa donna d’acciaio, la si vede proprio in quel donarsi a piene mani, nel voler essere presenza attiva anche in quella parte di vita che tutti pensano appartenga al riposo, ma lei è la «maestra Togni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato