Storie

HOUSE OF CARDS stagione 1

Regia:David Fincher e altri Con: Kevin Spacey, Robin Wright, Michael Kelly, Kate Mara Genere: serial tv drammatico/politico Distribuzione: Universal
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Regia: Dafid Fincher e altri
Con: Kevin Spacey, Robin Wright, Michael Kelly, Kate Mara
Genere: serial tv drammatico/politico
Distribuzione: Universal
È stata una delle serie tv più importanti dell’anno scorso, se non la più importante, “House of Cards - Gli intrighi del potere” che non a caso Sky ha messo in onda per inaugurare lo scorso aprile Sky Atlantic, la new entry nel bouquet “intrattenimento” e che ha spinto il presidente Usa Obama alla vigilia della partenza della seconda annata a mettere su Internet l’invito a non spoilerare (ossia fare anticipazioni). Basato sull'omonima miniserie tv della britannica Bbc del 1990 divisa in 4 parti in quattro parti e che generò pure due sequel, questo è stato prodotto dal colosso americano dello streaming Netflix, che grazie ad esso ha battuto la concorrenza di Hbo e Amc, con la firma di David Fincher (il regista di “Seven” che ha diretto anche alcuni episodi e vinto l’Emmy per la regia), e interpretato da un più che carismatico Kevin Spacey, rilanciato ad ottimi livelli dopo ruoli un po’ appannati, e dalla bella e volutamente glaciale Robin Wright. Rispetto a precedenti serial “politici”, giocati su retroscena di palazzo e dinamiche governative, questo è  un resoconto durissimo sull’impatto della politica nella vita delle persone e dei rapporti (professionali e non) che il sistema comporta e il ritratto forte e realistico di individui – il protagonista e sua moglie – consapevoli della necessità di andare oltre Bene e Male e abilissimi nell’individuare umori e cambiamenti della società per poterli sfruttare. Come appunto fa il capogruppo di maggioranza al Congresso eletto nelle fila del Partito Democratico Frank Underwood che ha diretto la vittoriosa campagna elettorale del nuovo presidente, il quale però non ha mantenuto la promessa di nominarlo Segretario di Stato. Da qui la sua volontà di vendetta (che nella sceneggiatura acquista a tratti connotazioni e rimandi shakesperiani) intessuta di sotterfugi e inganni sfruttando la sua abilità di manipolatore, vendetta in cui ha per alleate la moglie, che si rivelerà persino più spietata di lui, e una giovane e ambiziosa giornalista. Una lezione avvincente di mal di potere, amoralità, menzogna e doppiogiochismo

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