Storie

ONIRICA

Regia: Lech Majewski Con: Michal Tatarek, Elzbieta Okupska, Jacenty Jedrusi, Jan Warta Genere: drammatico/onirico Distribuzione: Cecchi Gori
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Regia: Lech Majewski
Con: Michal Tatarek, Elzbieta Okupska, Jacenty Jedrusi, Jan Warta
Genere: drammatico/onirico
Distribuzione: Cecchi Gori
Fresco arrivato in dvd e nel più qualitativo dal punto di vista video e audio blu ray con il makingh e un’intervista allò’autore per extra, ) questo “Onirica” è il terzo e conclusivo film della “Trilogia sull’arte” del regista, scrittore e pittore polacco Lech Majewski, serie aperta da “Il giardino delle delizie” (la cui versione home video italiana uscirà nella seconda metà di novembre) e proseguita con lo straordinario “I colori della Passione” già disponibile da quasi un anno in dvd d in blu ray. Dopo la sua personale rilettura all’insegna del contrasto vita-morte del celebre dipinto di Bosch e quella ancor più straordinaria  con “tavole viventi” della “Salita al Calvario” del fiammingo Bruegel il Vecchio, Majewski punta a portare sullo schermo uno dei capolavori letterari in assoluto di tutti i  tempi, addirittura la “Divina commedia” di Dante e insieme a rievocare la serie di tragedie, che tra catastrofi ambientali e la caduta dell’aereo presidenziale, sconvolse la Polonia nel 2010.
Un film ovviamente impegnativo quanto stimolante, grondante ambizioni culturali (anche se non tutte pienamente risolte o di pari livello), a tratti provocatorio e persino surreale, in cui si alternano fede e dubbi e popolato di cattedrali e di supermercati. E proprio in un supermercato lavora il protagonista, un tempo emerito studioso di letteratura, con una grande ossessione per l'analisi della Divina Commedia, ma annichilito nella mente dalla morte dell’amata Basia e del miglior amico in un incidente d’auto. Da qui il rifugiarsi la notte in una dimensione onirica in cui le immagini dantesche prendono vita e in cui, come fece Dante con Beatrice, cerca di ricongiungersi all’amata perduta. Una rivisitazione molto personale che è pure percorso di ricerca interiore pervaso di simboli: il risultato, date le maggiori difficoltà di lettura, non è all’altezza de “I colori della Passione”, ma intriga pur sempre.
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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