Zacchi Plast, aria irrespirabile e miasmi: residenti esausti

«Ieri mattina alle 5 l’aria era irrespirabile e abbiamo dovuto chiudere le finestre. L’odore di plastica e quei profumi chimici che si sprigionano dall’azienda sono insopportabili. Siamo stanchi, non ne possiamo più». Giuditta Galuppini ha 83 anni ed è una dei 118 cittadini di Bassano Bresciano firmatari della petizione con la quale si chiede alle istituzioni di risolvere le molestie olfattive emesse dalla Zacchi Plast, l’azienda di via Mattei, oggetto di esposti e segnalazioni fin dal suo insediamento, circa quattro anni fa, che si sono però intensificati (odori e denunce) negli ultimi due anni. Le firme possono sembrare poche, ma in un paese di poco più di duemila abitanti, 118 sono praticamente tutti i residenti che vivono non distanti dall’area industriale.
«Si tratta di una situazione a nostro avviso molto grave», afferma Francesca Barcellari, insieme al papà e alla mamma, tra i membri più attivi del comitato spontaneo nato a Bassano Bresciano nei mesi scorsi. «È una questione di salute pubblica - aggiunge - anche perché sono odori che hanno un’origine chimica e continuamente respirati durante il giorno e la notte, soprattutto quando di forte intensità, provocano bruciore alla gola e al naso e un senso di nausea e di disgusto». Il papà Francesco ha raccolto in tre faldoni tutta la corrispondenza con l’Amministrazione comunale e gli enti interessati, perfino con «il difensore civico regionale al quale ci siamo rivolti - spiega - per ottenere risposte dal Comune che altrimenti non arrivano».
Dall’Arpa i cittadini hanno ricevuto le «schede di rilevazione», documenti da compilare in modo dettagliato ogni volta che avvertono i cattivi odori, da inviare ogni mese alle autorità. «A giugno - aggiunge Francesco - abbiamo segnalato trenta moleste olfattive, una per ogni giorno del mese. E così è ancora oggi». Segnalazioni che nei mesi scorsi hanno ottenuto un importante riscontro, che non ha però portato ancora alla risoluzione del problema. Il 13 e 18 gennaio scorsi il direttore di Arpa Brescia, Fabio Cambielli, ha inviato i suoi tecnici per due sopralluoghi ispettivi in azienda, dai quali sono emerse difformità rispetto all’autorizzazione unica ambientale (Aua) rilasciata dalla Provincia di Brescia.
Nella relazione inviata a febbraio all’ufficio Aria e Rumore del Broletto, i tecnici del dipartimento di via Cantore hanno segnalato «situazioni da risolvere» alla Zacchi Plast di Bassano Bresciano, e la presenza di un estrusore e tre silos installati senza autorizzazione. In seguito alla nota dell’Arpa, dal settore Sviluppo industriale e Paesaggio della Provincia, a marzo, è stata inviata una diffida alla società: «Codesta ditta - si legge nel documento - non può condurre le attività comportanti emissioni in atmosfera che risultano attualmente prive di autorizzazione». Che cosa è cambiato da allora in avanti? Nulla, secondo i cittadini che ancora oggi devono sopportare «miasmi insopportabili. Ma non abbiamo nulla contro l’azienda - assicura Giuditta - Anche io ho fatto l’operaia per tanti anni. Così però, noi, non possiamo davvero più vivere».
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