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Vuole adottare un cane ma in casa maltratta una tortora: denunciato 50enne

L'uomo residente a Castel Mella aveva visto il meticcio in tv, ma poi l'associazione animalista ha scoperto la gabbia con l'animale
Il cane Oscar con un volontario della LEIDAA
Il cane Oscar con un volontario della LEIDAA
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Chiede in pre-affido un cane che ha visto in televisione, ma quando le volontarie dell'associazione animalista gli suonano a casa trovano una tortora in una situazione critica. Così un uomo di 50 anni, residente a Castel Mella, è stato denunciato da un’associazione animalista.

«Questo signore - spiega Riccardo Benetti, presidente dell'associazione LEIDAA, acronimo di Lega italiana difesa animali e ambiente, che si è recato dai carabinieri per sporgere denuncia - ha visto il programma televisivo andato in onda il 10 di dicembre su Rete 4 "Dalla parte degli animali", format studiato per trovar casa agli animali abbandonati. In quella puntata, con la conduttrice Michela Vittoria Brambilla, io e una guardia zoofila abbiamo presentato alcuni cani da potere adottare. Lui mi ha chiamato il giorno successivo dicendomi di essere interessato all'affido di Oscar, un meticcio, e che gli premeva averlo il prima possibile». 

Solo ieri però due volontarie bresciane di LEIDAA hanno suonato il campanello del 50enne per consegnare il cagnolino. «Le volontarie volevano entrare, perché come da prassi - continua Benetti - dobbiamo verificare le condizioni ambientali del luogo di destinazione del richiedente che adotta un animale. Lui però non voleva che mettessero piede in casa. Quando sono riuscite a entrare hanno trovato in cucina una gabbia che conteneva una tortora in pessime condizioni, addirittura legata con le zampette alla gabbia. Una volta informato dei fatti dalle volontarie, che mi hanno mostrato anche delle fotografie, in qualità di presidente dell'associazione LEIDAA, ho immediatamente sporto denuncia ai carabinieri della forestale per maltrattamento animale». 

Acqua verde, escrementi fuori dalla gabbia, animale legato: questa la scena scoperta dall’associazione. Conclude Benetti: «Episodi come questo devono cessare, servono più controlli e più denunce». 

 

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