Bassa

«Voglio che mamma venga sepolta qui, vicino a noi figli»

La figlia maggiore della donna uccisa dal marito a Milzano ha ottenuto che la salma non venga trasferita in Romania
La vittima: Zsuzsanna Mailat aveva 39 anni - © www.giornaledibrescia.it
La vittima: Zsuzsanna Mailat aveva 39 anni - © www.giornaledibrescia.it
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Le amiche, i vicini di casa, la gente che la conosceva non riesce a spiegarsi come sia potuto succedere. Ad alcune amiche nemmeno aveva riferito che stava pensando ad una nuova vita lontano dal convivente.

«È allucinante quello che è accaduto. Ancora non ci credo che Susy non ci sia più» racconta un’amica della 39enne di origini rumene, madre di tre figli minorenni, uccisa venerdì scorso a Milzano da Gianluca Lupi, 41 anni, compagno dal quale si stava separando. In paese è stata avviata una raccolta fondi e una parte degli incassi dei supermercati in questo fine settimana saranno devoluti ai bambini rimasti senza madre e senza padre, in carcere.

«Non mi ha mai parlato di maltrattamenti o di violenze» riferisce un’altra conoscente. «Era legata alla sua famiglia, ai suoi tre bambini, soprattutto viveva per assistere il più piccolo» è il pensiero di chi abita lungo la stessa via. Davanti all’abitazione teatro dell’omicidio, sotto sequestro con le auto della coppia parcheggiate e i giochi dei bambini sul prato, in una settimana si sono moltiplicati i mazzi di fiori ed i messaggi in ricordo della donna. L’ultima vittima di femminicidio, che ha provato a difendersi davanti all’aggressione brutale del compagno che per chi indaga ha agito «con dolo d’impeto».

Zsuzsanna Mailat è stata ammazzata con quattro coltellate, come stabilito dall’autopsia, davanti alla figlia più grande, spettatrice di un orrore a 15 anni, mentre la sorellina di 7 e il fratellino di 3, quest’ultimo affetto da una grave disabilità, erano invece al piano superiore della villetta e non hanno visto nulla.

«Voglio che mamma resti vicino a noi» è la presa di posizione, lucida e determinata, della ragazzina che ha detto no al trasferimento della salma in Romania, come avrebbe invece voluto il fratello di Susy. Il sostituto procuratore Carlo Pappalardo, dopo aver concesso il nullaosta per la sepoltura, ha acconsentito alla richiesta della 15enne e ha firmato il divieto trasferimento all’estero della salma. Che sarà quindi sepolta nella Bassa Bresciana, dove Susy viveva ormai da quasi vent’anni. Lo stesso magistrato ha anche nominato nel frattempo l’avvocato Ennio Buffoli curatore speciale dei tre figli della vittima. La Procura minorile ha già invece aperto un fasciolo per valutare la posizione dei fratellini con l’intento di nominare un tutore. I bambini ora restano collocati dalla zia paterna, che ha già dato la disponibilità ad ottenere l’affidamento dei nipoti.

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