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Una pagina per dire «grazie a chi ha salvato mia moglie»

Hrand Aladjian, imprenditore di Offlaga, spiega il motivo del suo annuncio sul GdB di domenica 19 aprile
Il ringraziamento ai medici della Poliambulanza - Foto New Reporter Benini © www.giornaledibrescia.it
Il ringraziamento ai medici della Poliambulanza - Foto New Reporter Benini © www.giornaledibrescia.it
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Ora che la luce in fondo al tunnel si fa sempre più vicina può lasciarsi andare ad un sospiro di sollievo, abbracciare la speranza e, soprattutto, ringraziare chi gli ha permesso di rivedere il volto di sua moglie e risentire la sua voce. Per poterla stringere ci vorrà ancora qualche tempo, «ma in ogni caso - dice - nessuno cancellerà ciò che i medici, gli infermieri e tutto il personale della Poliambulanza hanno fatto per noi».

A parlare è Hrand Aladjian, imprenditore di Offlaga e firma dell’accorato annuncio di ringraziamento pubblicato con una pagina a pagamento sul Giornale di Brescia di ieri. «Sentivo la necessità di ringraziare la Poliambulanza per aver riportato in vita mia moglie - racconta - e anche se la strada è ancora molto lunga e l’esito incerto, nessuno cancellerà ciò che i medici e gli infermieri hanno fatto in queste settimane».

Hrand e Monique condividono le loro vite da 41 anni. Racconta lui: «Sono per tre quarti milanese e per un quarto armeno, mentre mia moglie è metà italiana e metà olandese. Ci siamo conosciuti un’estate in vacanza: lei aveva 16 anni e io 20 e da allora non ci siamo più lasciati. Dal nulla abbiamo costruito la nostra azienda, la Polis di Offlaga, sempre insieme. Monique parla cinque lingue e mi ha sempre accompagnato nei miei viaggi: è una donna coraggiosa, generosa e forte. Non si risparmia mai».

Il coronavirus l’ha colpita il 17 marzo e per una settimana ha cercato di combatterlo a casa. «Con l’aiuto prezioso del dottor Calza, un bravissimo medico in pensione - racconta Hrand -. Un’ecografia ai polmoni non ha segnalato particolari problemi e invece il 25 si è aggravata. È stata ricoverata in condizioni disperate in Poliambulanza, dove è stata anche intubata. Abbiamo vissuto momenti davvero bui, ma lei è una donna forte: da ragazzina è stata anche campionessa europea di canottaggio». Un poco alla volta Monique si è ripresa e ora è ricoverata alla Domus.

«Grazie all’infermiera Francesca ho risentito la sua voce e ora, dopo settimane, siamo riusciti a videochiamarci. Sappiamo che ci vorrà ancora tempo prima che si ristabilisca completamente e spero che nel frattempo non accada nulla. In ogni caso non dimenticherò ciò che tutti coloro che si sono presi cura di Monique hanno fatto per me e la mia famiglia».

 

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