Un bresciano ai piedi dello Stelvio fa pedalare tutti

Dalla pianura ad altimetria zero della Bassa bresciana alle pendici di «re» Stelvio. Dalla scrivania del manager d’azienda che è stato nella sua prima vita allo sterminato parco naturale della Valtellina divenuto il suo ufficio a cielo aperto da quando ha fatto della bici il suo business.

Un’avventura nata nella primavera 2018. «Lavoravo in un’azienda come manager da circa 6 anni», racconta il bresciano, che dopo aver interrotto in gioventù gli studi in Bocconi sta ora conseguendo la laurea attraverso l’università telematica della Camera di Commercio. «Avvertivo il desiderio di sviluppare un’attività mia, che fosse funzionale alla promozione turistica, del tutto ecologica e si staccasse un po’ dalle proposte esistenti» spiega Maccarini.
Questo il motore del cambiamento, che ha trovato la chiave di volta nell’e-bike: «É uno strumento che avvicina al territorio le persone, anche senza alcuna preparazione, il requisito primo è saper pedalare».
Trasformatosi in imprenditore di se stesso, Enrico ha dato vita a E-Stelvio (estelvio.it), il primo noleggio di bici a pedalata assistita della zona. Per farlo ha avuto accesso al bando Linea Intraprendo, fondo europeo per lo sviluppo promosso dalla Regione che garantiva contributi per il 60% a tasso zero e per il 10 a fondo perduto. La sua scelta radicale pareva a molti un azzardo, ma lui ha acquistato imperterrito le prime biciclette elettriche.
Il successo da subito gli ha dato ragione. «Quasi non riuscivo a tener testa a tutte le richieste» racconta ora in un sorriso, rievocando la prima stagione. Alla seconda è arrivata anche la prima handbike elettrica, unica a noleggio in Italia, acquistata attraverso un crowdfunding e il co-finanziamento di Birra Peroni che si era impegnata a versare il 50% dell’importo se la restante metà fosse stata raccolta in donazioni. Ad inaugurarla è stato Ian Sagar, il capitano della nazionale inglese paralimpica di basket che sarà tra l’altro a Tokyo 2020, e la speciale bici ha aperto ufficialmente il Mapei Day 2019, l’evento annuale che, con la strada chiusa agli altri veicoli consente a tutti gli appassionati di due ruote di salire in vetta allo Stelvio senza traffico.
Ora Enrico di e-bike ne gestisce per tutti: dalla coppia alla prima uscita al gruppo aziendale che vuole fare team building e punta alla mtb. Il successo della prima iniziativa ha spinto poi il 42enne di Calvisano - peraltro guida dell’Accademia nazionale di mtb - a cercare una nuova via per valorizzare il territorio in chiave ciclistica: l’apertura del Cancano Gravel Center (cancanogra vel.com).
La gravel è un ibrido, una bici che sembra da corsa ma ha ruote più grosse e tassellate, concepita per affrontare strade bianche e sterrate, per dirla in soldoni, «l’astro nascente del turismo a pedali» per Enrico.
Ecco che agli splendidi laghi di Cancano a fine maggio è nato un secondo punto noleggio. «L’idea in questo caso è rivolgersi non a famiglie o neofiti, ma a chi già dà del tu alla bici» e vuole sperimentare - senza ausilio di motore elettrico - i sentieri del parco dello Stelvio su fino alle Torri di Fraele, là dove ha osato il Giro d’Italia 2020. «Penso a chi arriva sin qui con la bici da corsa e vuol provare un’esperienza diversa, ad esempio».
Un ulteriore arricchimento della proposta lanciata dal bresciano che va oltre il noleggio: «Siamo un centro servizi, orientato anche al bikepacking», ultimo trend per esploratori a pedali armati di borse ad hoc per escursioni di più giorni. Condivisa per le due linee, e-bike e gravel, è una filosofia chiara: «La bici è divertimento. Qui idealmente spegniamo lo smartphone e proponiamo di guardarsi attorno, immersi nella natura. Anche la traccia da seguire, non è su un file gpx ma disegnata a mano su una mappa di carta, personalizzata se serve».
E al rispetto della natura concorre, quando possibile, pure il ricorso a una cargobike invece che al furgone per l’assistenza ai gruppi in escursione. La richiesta - al punto noleggio o tramite gli hotel - è tanta, conferma Maccarini, che è stato l’apripista del settore ai piedi dello Stelvio e ora può contare anche su quattro dipendenti. E non mancano le soddisfazioni. Quelle dei clienti che se ne vanno col sorriso e che tornano, inclusi big delle due ruote come Davide Nizzolo, Ivan Gotti o Elia Viviani, nientemeno che uno dei due portabandiera del Team Italia alle Olimpiadi di Tokyo. «Per ringraziare di una banale cortesia, è tornato in allenamento e mi ha regalato la maglia autografata».
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