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Torna El Lùnare: 12 mesi con la tradizione

Il lunario ha una sua linea rimasta immutata da quando è uscito la prima volta: sempre uguale e sempre nuovo
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Dopo aver dato spazio, nel 2015, al cinquantesimo anniversario della fondazione del- l’Avis, con l’edizione 2016 «El Lùnare Gambarès» ritorna a dar visibilità alla storia e alla cultura locale proponendosi come memoriale di eventi, fatti, aneddoti e figure particolari del territorio.

Come sempre il curatore di quello che si può considerare un almanacco fatto di testimonianze e ricerche sulla Gambara dei tempi andati, è il maestro Ferruccio Mor, che con tenacia e pazienza riesce a raccogliere racconti, biografie e storielle e far emergere da cassetti impolverati fotografie.

Ed è proprio lui a delinearci i connotati che caratterizzano il calendario: «El Lùnare Gambarès - spiega - è fatto di ricerca, ma è anche frutto della generosità di chi mette a disposizione il materiale per poter compilare la pubblicazione ormai entrata nella nostra tradizione grazie all’Avis di cui porta l’inconfondibile marchio».

Continua: «Il lunario ha una sua linea rimasta immutata da quando è uscito la prima volta: sempre uguale e sempre nuovo. Uguale perché mantiene le sue sfaccettature tipiche, con brandelli di storia, accadimenti e dialetto, modi di dire, battute racconti, figure singolari, divertimento, religiosità. Nuovo perché ad ogni uscita presenta testi e foto inedite».
In copertina una bella immagine di come appariva il municipio nel 1892, accompagnata dalla prefazione dello stesso autore. Quindi gennaio fa richiamo alla classica ricorrenza contadina che era ed è sant’Antonio e il rituale del falò. Di sposalizi si occupa febbraio, mentre marzo narra di un furtarello. Rogazioni e religiosità sono i temi di aprile e maggio per passare a «ragazzate» a giugno. Si parla invece di affetto con «Gò ulìt un gran bé» a luglio. Ad agosto entrano in scena le lumache che lentamente occupano anche settembre. A ottobre, novembre e dicembre si fa dedica alla gente di «Campo fiera», mettendo in vetrina le semplici vicissitudini della piccola comunità rionale. Naturalmente a corredo di ogni pagina tante fotografie, gocce di saggezza popolare e anche barzellette sempre tutto in idioma nostrano. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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