Timberland tarocche dalla Cina, nove denunce

Facevano produrre le Timberland contraffatte in Cina, poi le trasportavano in Italia su container evadendo Iva e dazi doganali e quindi, prima di immetterle sul mercato, le facevano transitare per una società di San Marino. L’obiettivo era far arrivare le scarpe nei negozi di maggiore tendenza e di venderle al pubblico allo stesso prezzo di quelle
originali.
Alla fine la Gdf di Sondrio ha sgominato un’organizzazione dedita alla frode fiscale, al contrabbando e alla commercializzazione di merce contraffatta per un valore di 5 milioni di euro e ha denunciato 9 persone.
I finanzieri hanno sequestrato conti correnti, titoli e obbligazioni per oltre mezzo milione, auto di lusso e 3 immobili residenziali - situati nelle province di Brescia e Pesaro - per un valore commerciale stimato in un milione di euro.
L’operazione ha preso il via da Livigno, zona in territorio extradoganale. Lo scopo del gruppo criminale - con base logistica in due uffici situati a Manerba (Brescia) -, era quello di invadere, dopo i primi negozi di Livigno, il territorio italiano con oltre 26 mila paia di scarponcini contraffatti. La Gdf ha perquisito 29 depositi e negozi in Lombardia, Marche, Sicilia, Puglia, Sardegna, Veneto, Emilia Romagna, Lazio.
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